Consumi, report Confimprese-Ernst Young scatto al Sud, record a Napoli e Caserta

Consumi, report Confimprese-Ernst Young scatto al Sud, record a Napoli e Caserta
di Nando Santonastaso
Mercoledì 26 Gennaio 2022, 11:30
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Si dice che il tasso di crescita di un territorio si misuri soprattutto con il consumo di energia elettrica. Se così è, non si può negare che la ripresa del 2021 abbia toccato il Mezzogiorno: i dati diffusi da Terna indicano infatti, in un trend positivo nazionale del 5,6% per il 2021, sostanzialmente vicino ai valori del 2019, una variazione tra Sud e isole del +5,9% contro il +5,2% al Nord e il +6,4% al Centro. Un segnale importante che si aggiunge a quelli diffusi sull'aumento dei consumi in generale nel Meridione: dal mercato dei beni durevoli (monitorato da Findomestic) che registra recuperi importanti soprattutto sul mercato della casa, a quello del food, no-food, abbigliamento e accessori, misurato mensilmente da Confimprese-Ernst Young. In particolare, per quest'ultimo il recupero del 2021 sull'anno precedente ha registrato performance significative. La Campania è in testa nella classifica delle regioni davanti alla Lombardia: +23% rispetto al +17,5% della media Italia. La spinta della grande distribuzione commerciale permette poi a Caserta di collocarsi al primo posto nella graduatoria per provincie tra dicembre 2021 e dicembre 2020: parliamo addirittura di un +107%, rispetto a una media nazionale del 46%. Ma è la tenuta complessiva di questa tipologia di consumi al Sud a fare notizia: nel raffronto tra il totale 2021 e il totale 2019, le regioni che hanno mostrato i trend migliori sono infatti la Campania con -15,8%, la Calabria con -11,4% e la Puglia con -8,8%. In particolare, poi, tra dicembre 2021 e dicembre 2019 il calo dei consumi si attesta a -1,9% in Puglia, a -2,7% in Campania e a -3,4% in Sardegna, contro una media nazionale di -12%. Napoli sempre in questo confronto biennale, con +9% risulta di gran lunga in testa alle altre città, tutte con il segno meno.

Non erano numeri preventivabili fino a qualche mese fa anche se non sono ancora omogenei e in alcuni casi restano lontani dal 2019, l'anno inevitabile di riferimento perché l'ultimo prima della crisi pandemica. Sotto questo profilo, lo scenario induce ancora a molte preoccupazioni: «L'anno 2021 - conferma Mario Maiocchi, direttore del Centro studi Confimprese - chiude in linea con le nostre stime a +17% sul 2020 ma con un pesante gap del -22,7% ancora da recuperare sul 2019.

Anche le prime proiezioni dell'avvio di gennaio non segnalano nulla di positivo: l'inflazione in costante accelerazione e il caro bollette bloccano gli acquisti». 

Resta però la tendenza del Mezzogiorno a ripartire, sfruttando soprattutto il vantaggio di un impatto meno forte nella fase iniziale del contagio. Non è un elemento trascurabile se si considera il peso che la dinamica dei consumi e dunque della domanda interna ha storicamente sull'economia dell'area, debole sul piano industriale e per giunta condannata a un calo di investimenti pubblici spaventoso negli ultimi 20 anni. Si tratta ora di verificare nel tempo se il trend ha origini da fattori specifici o se, appunto, può diventare davvero omogeneo. Un dato è certo: essendo più indietro, il Sud ha margini di recupero maggiori. E gli aggiornamenti di Confimprese-EY sono molto più che un semplice quanto puntuale indizio. «Nelle aree geografiche si legge nel report - è sempre il Sud a soffrire meno, sia nel mese (-4,5% su dicembre 2019) sia nel totale anno (-14% sul 2019). L'area Centro chiude dicembre a -9,4% e a -22% nel computo annuale sul 2019. Il Nord-Ovest fa segnare rispettivamente -13,8% e -24%. Gli andamenti peggiori si registrano nel Nord-est con un mese di dicembre a -19,8% e un dato progressivo annuale a -24,2%». Spiega Paolo Lobetti Bodoni, consulting market leader di EY in Italia: «Abbiamo assistito a un dicembre 2021 che rispetto al dicembre 2020, quando erano in vigore misure di contenimento dell'emergenza pandemica, ha confermato un graduale ritorno agli acquisti, e in generale una volontà di tornare alle abitudini di vita pre-pandemia». 

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Di sicuro non sbagliano Confimprese-EY quando ricordano che «ci troviamo alla vigilia di una potenziale nuova stagione di crescita grazie alla riserva del 40% a favore del Meridione per tutti gli interventi finanziati con il Pnrr. Gli analisti stimano una crescita del 12% del Pil meridionale nei prossimi tre anni, meno del Centro-nord che dovrebbe raggiungere un +16%. Il divario fra le due macroaree italiane continuerebbe ad aumentare, ma un rimbalzo del Sud sarebbe un ottimo risultato per l'intero Paese». 

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