Colf, badanti e baby-sitter regolarmente assunti nel 2021 sono stati pari a 961.358, in aumento del 2% rispetto all’anno precedente, del 12% rispetto al 2019 ultimo anno prima della pandemia. Questo dato (Fonte INPS 2022 su dati 2021) evidenzia quanto i lavoratori domestici, spesso dimenticati dalle politiche di welfare dei decisori pubblici, rappresentino invece un elemento di fondamentale importanza per le famiglie italiane - sempre più soggette a difficoltà di carattere economico, legate alle conseguenze pandemiche e all’attuale crisi energetica. “Siamo convinti che i lavoratori domestici rappresentino una leva fondamentale per l’Italia – dichiara l’Avv. Alfredo Savia, Presidente Nazionale Nuova Collaborazione - non solo a livello occupazionale vero e proprio, ma per l’aiuto concreto e il sostegno che riescono a dare al nucleo familiare in sé.
Tali figure sono diventate centrali nell’organizzazione della casa, dei bambini e nell’assistenza agli anziani.
Come associazione siamo da sempre impegnati nell’aiutare le famiglie e la loro organizzazione. Vogliamo diffondere l’importanza della regolarità del rapporto di lavoro domestico - il cui iter deve essere sempre più snello - per far emergere quello nero, contribuire alle entrate erariali e garantire salute e sicurezza a tutti i datori di lavoro e ai lavoratori coinvolti. Supportare ogni nucleo familiare in modo concreto, diventa un vero e proprio dovere. Ecco perché da tempo, insieme a tutte le associazioni datoriali del comparto, ci impegniamo nel promuovere politiche di defiscalizzazione del lavoro domestico, con l’obiettivo di aiutare le famiglie che impegnano regolarmente figure professionali quali colf, badanti e babysitter.
In questo momento così delicato per l’Italia, a ridosso delle elezioni, auspichiamo che le attuali forze politiche e il futuro governo non dimentichino “la famiglia” quale elemento centrale della nostra società ed attuino dei provvedimenti concreti in loro favore e a sostegno delle figure professionali del lavoro domestico. Speriamo anche che, le risorse del Pnrr, vengano destinate in modo strutturato a sostegno del “sistema famiglia” comprendendo quindi anche i datori di lavoro domestico, al fine di rivedere in modo strategico e lungimirante le tematiche del welfare in Italia”.