Ita Airways torna in utile nel lungo raggio, il presidente Turicchi: «Svolta nel 2023, possiamo andare avanti da soli»

Passeggeri aumentati del 50%, il fatturato vola a quota 2,4 miliardi trainato dall’intercontinentale

Ita Airways torna in utile nel lungo raggio, il presidente Turicchi: «Svolta nel 2023, possiamo andare avanti da soli»
Ita Airways torna in utile nel lungo raggio, il presidente Turicchi: «Svolta nel 2023, possiamo andare avanti da soli»
di Umberto Mancini
Martedì 30 Gennaio 2024, 23:57 - Ultimo agg. 31 Gennaio, 08:50
4 Minuti di Lettura

Ita Airways chiude il 2023 in break even, ovvero in pareggio operativo, mentre sul lungo raggio centra addirittura l’utile, mettendo a segno un aumento record sul fronte passeggeri (oltre 15 milioni, +50% sul 2022) con una solidità finanziaria di 450 milioni (+30 milioni rispetto al 2022) e un fatturato di 2,4 miliardi (+67%). «Facciamo profitti e non bruciamo più il denaro degli italiani - dice soddisfatto il presidente Antonino Turicchi -e questo è un risultato importante, un motivo di orgoglio per il nostro Paese, il segno di discontinuità rispetto al passato». La svolta, a due anni dal lancio della compagnia nata dalle ceneri di Alitalia, è arrivata a marzo grazie alla spinta dei voli internazionali, alla capacità di recuperare quote di mercato e di fronteggiare con successo l’agguerrita concorrenza nei cieli. Per mettere la classica ciliegina sulla torta - fa capire Turicchi - sarebbe dovuto arrivare l’ok alle nozze con Lufthansa. Ma «noi - dice - possiamo anche andare avanti da soli, come testimoniano i numeri dell’anno appena concluso, non abbiamo problemi finanziari, tanto è vero che continua il processo di ammodernamento della flotta». Il piano stand alone per ora funziona, è evidente però che senza il matrimonio con il colosso tedesco le performance più che positive non possono reggere a lungo, anche perché bisogna continuare ad investire nei nuovi aerei, nei combustibili verdi, nel network commerciale. E solo Lufthansa può garantire sinergie oltre che ricavi economici e una rete internazionale.
Piuttosto a frenare i conti, anche se Turicchi e il direttore generale Andrea Benassi non quantificano i danni, è il mancato apporto dell’alleanza SkyTeam, perchè sia Delta che Air France hanno di fatto tagliato i ponti con Ita come se il passaggio a Star Alliance, di cui Lufthansa è parte, fosse già avvenuta. Si tratta di parecchi milioni, non dei cento stimati dagli analisti per lo slittamento del matrimonio con il colosso di Francoforte. «Vogliamo assicurare lo sviluppo di Ita - sottolinea Turicchi - e aspettiamo un chiarimento da Bruxelles il prima possibile. Ovviamente continuiamo a collaborare e a fornire informazioni e siamo disposti a discutere degli slot di Linate». La partita è ovviamente di più ampio respiro. 

Fiumicino, aeroporto Leonardo da Vinci chiude il 2023 con 40,5 milioni di viaggiatori

GLI SLOT

L’Antitrust europeo ha messo nel mirino non solo Milano ma anche le rotte verso il Nord America e non molla l’osso. Anzi. Non è nemmeno detto che il verdetto arrivi in primavera. Per questo Ita vola da sola, pronta comunque a cambiare rotta se il quadro muterà. Lo fa sfruttando l’aumento delle tariffe aeree, dato che ha caratterizzato tutto il comparto, e un mercato ben intonato tant’è che nel periodo gennaio-novembre il settore domestico è cresciuto del 2,2%, quello internazionale del 3,4% e del 2,1%l’intercontinentale. Anche nel 2024 proseguirà, come previsto dal piano industriale, lo svecchiamento della flotta. «Siamo partiti - dice Benassi - con 52 aerei, tutti in leasing, e siamo arrivati nel 2023 a quota 83 velivoli, di cui 28 di nuova generazione. Nel 2024 gli aerei saranno 96 aerei di cui il 66% green. Il tutto finalizzato a servire le 56 destinazioni della compagnia e le nuove tratte per Chicago, Toronto, Riad. Gedda, Accra e Kuwait. Insomma, focus sul lungo raggio perchè non «abbiamo problemi a finanziare gli acquisti di nuovi aeromobili». Ci sono, oltre alla cassa, una linea di credito da 90 milioni con garanzia Sace e una da 80 milioni per l’acquisto di un A330-900.
Se è dai voli di lungo raggio che è arrivato lo slancio (ebit positivo e load factor all’82%), Ita si aspetta molto dal Giubileo del 2025 con l’hub di Fiumicino al centro del piano. «Una occasione da non perdere» - dicono in coro Benassi e Turicchi.

Non scoprono invece la carte sul futuro del marchio Alitalia. Sicuramente, fanno capire, verrà valorizzato con un nuovo ruolo. Da studiare anche una eventuale integrazione con Air Dolomiti, costola di Lufthansa in Italia. 

Di certo invece c’è il dato sull’incremento dell’organico. I dipendenti diventeranno circa 5.400 rispetto agli attuali 4.667 proprio per far fronte alla strategia di sviluppo. La selezioni sono già partite a metà gennaio con una pioggia di candidature. Nessun problema, infine, sul fronte delle vertenze degli ex dipendenti Alitalia: su 48 cause, i giudici hanno dato ragione solo a due casi. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA