Riforma fiscale, premi alle imprese puntuali con le tasse. E rimborsi Iva più veloci

Commissioni e Tesoro al lavoro sulle semplificazioni per i contribuenti

Riforma fiscale, premi alle imprese puntuali con le tasse. E rimborsi Iva più veloci
Riforma fiscale, premi alle imprese puntuali con le tasse. E rimborsi Iva più veloci
di Andrea Bassi
Sabato 26 Agosto 2023, 23:57 - Ultimo agg. 27 Agosto, 17:50
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Il taglio dell’Irpef nella prossima manovra appare sempre più in salita. Le risorse sono poche e potrebbero non esserci i 4 miliardi necessari per il primo taglio delle aliquote. Così la riforma fiscale firmata dal vice ministro all’Economia Maurizio Leo partirà dalle misure a costo zero che sono contenute nella delega, dai premi alle imprese fedeli al Fisco ai rimborsi Iva veloci. Le tredici Commissioni nominate per affiancare il governo nella scrittura dei decreti attuativi sono al lavoro. Entro il 23 settembre dovranno consegnare a Leo gli schemi dei provvedimenti. Da dove si inizierà? Un capitolo che potrebbe trovare rapida applicazione, sono i “premi” per chi dimostra di comportarsi correttamente con il Fisco. I destinatari, in questo caso, sono soprattutto i commercianti e le Partite Iva. La delega conferma e rafforza il meccanismo degli Isa, gli indici sintetici di affidabilità fiscale (le cosiddette “pagelle”). Chi per un certo numero di anni avrà voti alti negli Isa potrà accedere al regime del concordato preventivo biennale. Una sorta di sistema premiale.

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IL PASSAGGIO
In pratica sarà il Fisco a calcolare, grazie all’incrocio delle banche dati, le tasse che il contribuente dovrà versare nei due anni successivi.

E se si accetterà il calcolo l’Agenzia non farà accertamenti fiscali in quel periodo. Se il contribuente guadagnerà di più, l’extra sarà esentasse. Ma non c’è solo questo. Chi si comporta bene e ha voti alti nelle pagelle fiscali, avrà anche diritto a rimborsi fiscali “sprint”. Oggi il tempo medio per il pagamento dei crediti Iva è di 75 giorni. A chi ha un’Isa elevato, invece, sarà garantita una corsia speciale con tempi più ristretti. Tra i primi decreti a vedere la luce, poi, potrebbe esserci il rafforzamento dello Statuto del contribuente. La delega prevede il rafforzamento dell’obbligo di motivazione degli atti impositivi, oltre alla valorizzazione dei principi di legittimo affidamento e di certezza del diritto. 

Significa che l’Agenzia delle entrate non potrà più inviare accertamenti “presuntivi”, ma dovrà indicare nei suoi atti le prove della presunta evasione. Non solo. La riforma prevede misure di semplificazione del procedimento di accertamento e un’applicazione generalizzata del contraddittorio. Ai contribuenti sarà concesso un termine di 60 giorni per presentare all’Agenzia le proprie controdeduzioni rispetto all’accertamento. 

Un altro decreto attuativo che dovrebbe vedere la luce in tempi brevi, è l’applicazione in Italia del principio della Global minimun tax, una tassa che si applica alle imprese con un fatturato superiore a 750 milioni di euro l’anno per fare in modo che versino almeno il 15 per cento dei loro profitti sotto forma di imposte. L’intenzione è combattere la concorrenza (sleale) tra Paesi per attrarre le multinazionali nei loro territori. La delega, infine, si incrocia anche con il taglio del cuneo contributivo. La riforma dell’Irpef, infatti, prevede che venga introdotta anche per i lavoratori dipendenti (come per gli autonomi) la possibilità di dedurre dal reddito i contributi previdenziali. Sarebbe un’altra via attraverso la quale perseguire la riduzione del cuneo nelle buste paga e renderle più generose. 

IL CONTEGGIO
Intanto la strada della manovra resta in salita. Il pressing dei partiti di maggioranza per inserire misure “bandiera” nella legge di Bilancio è alto. Il conto totale delle risorse necessarie non riesce a scendere sotto i 30 miliardi di euro. Ma per ora certi ce ne sono solo una decina. Quanto basta solo per confermare il taglio del cuneo contributivo anche per il 2023 ai redditi fino a 35 mila euro. Forza Italia spinge per un innalzamento delle pensioni minime. La Lega per introdurre Quota 41 anche se con il ricalcolo contributivo dell’assegno. Misure che costano. Domani è probabile che un primo giro di tavolo sul tema sia fatto nel consiglio dei ministri. Anche perché si avvicina il tempo delle scelte, e alcuni interventi iniziano a traballare. Sarà difficile, per esempio, trovare risorse adeguate per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici. Per ora è prevista la sola indennità di vacanza contrattuale. E anche il primo taglio delle aliquote Irpef, con l’accorpamento dell’aliquota del 25% a quella del 23%, potrebbe slittare di un anno. Molto comunque dipenderà da come andranno le trattative europee sul nuovo Patto di Stabilità. Se cioè, l’Europa permetterà di scomputare dai conti gli investimenti “green” legati al Recovery Plan e quelli per la difesa. L’Italia avrà bisogno di solide alleanza, soprattutto da parte francese e spagnola. Anche qui la strada sembra per ora stretta.


 

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