Whirpool, sindacati contro la direzione aziendale: «Nessun confronto su scelte in Europa»

La nota scritta da Fim, Fiom, Uilm e Uglm anticipa l'incontro per tutelare i lavoratori

I dipendenti in uno stabilimento Whirpool
I dipendenti in uno stabilimento Whirpool
Mercoledì 11 Gennaio 2023, 17:58
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«É inaccettabile che la direzione di Whirlpool non si sia confrontata sulle scelte strategiche e sulla presenza in Europa e in Italia». Lo sottolineano in una nota i sindacati di categoria Fim, Fiom, Uilm, Uglm. «Al riguardo - si precisa nella nota - è attesa una comunicazione agli azionisti il 26 gennaio o nei giorni immediatamente successivi; di conseguenza l'azienda ha comunicato che si terrà un incontro di coordinamento nazionale immediatamente a ridosso della comunicazione. Ci attendiamo che si tratti di un incontro chiarificatore in cui ribadiremo, qualsiasi sia la scelta della multinazionale americana, l'obiettivo del sindacato di tutela dell'occupazione e delle condizioni di lavoro».

«Nel 2022 Whirlpool - ricorda la nota - nonostante il mantenimento delle quote di mercato, ha registrato (fino al terzo trimestre) una perdita di volumi di circa il 20%, che diventerebbe il 13% al netto della Russia; il calo è stato più marcato in particolare nella libera installazione, mentre l'incasso è andato meglio rispetto alle condizioni di mercato. I margini di profitto sono stati erosi dal forte incremento dei costi di produzione. Paragonando il terzo trimestre del 2022 con quello del 2021, le vendite sono calate dell'8%, mentre l'Ebit della regione europea è passato da 28 milioni di dollari a -28 milioni di dollari. Per l'anno corrente il mercato degli elettrodomestici a livello europeo è atteso in ulteriore contrazione fra -1% e -3%. Per quanto concerne gli investimenti nelle fabbriche italiane, nel 2023 sono previsti 95 milioni, di cui 60 in prodotto e 35 in processo, a cui si aggiunge 1,2 milioni nel magazzino di Carinaro.

I volumi produttivi sono previsti in generale in lieve crescita; sono anche previsti lanci di prodotto secondo quando dettagliato in sede locale. Tuttavia restano a nostro avviso irrisolti alcuni problemi di fondo degli stabilimenti, in termini sia di mancati interventi strutturali e sia di perdurante utilizzo degli ammortizzatori sociali che tanto pesano sul reddito dei lavoratori».

«Per questo motivo - si conclude la nota - abbiamo ribadito la nostra richiesta di riconoscere ai lavoratori una erogazione salariale, anche sotto forma di flexible benefit finché questo è normativamente possibile. L'aumento dei prezzi denunciato dalla azienda non ha difatti inciso solo sui costi di produzione ma anche sulla vita e sul potere di acquisto dei lavoratori».

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