Giulio D'Aliesio morto a Cassino per una gara in moto tra amici, il video dell'incidente consegnato dal padre

Lo schianto fatale è avvenuto nella notte tra lunedì e martedì

Giulio D'Aliesio, 19 anni, morto in moto sulla strada per Montecassino
Giulio D'Aliesio, 19 anni, morto in moto sulla strada per Montecassino
Vincenzo Caramadredi Vincenzo Caramadre
Giovedì 14 Settembre 2023, 07:04 - Ultimo agg. 23:32
4 Minuti di Lettura

 Un Suv e due moto a folle velocità, in una corsa tra amici per provare l'ebbrezza della velocità lungo I tornanti dell'abbazia di Montecassino, poi lo schianto fatale. È questa l'ipotesi sulla quale lavora la procura nell'inchiesta sulla morte di Giulio D'Aliesio 18 anni di Cassino, in provincia di Frosinone.

La tragedia è avvenuta nella notte tra lunedì e martedì, quando il ragazzo è caduto dalla sua moto all'altezza del secondo tornante della strada Provinciale che collega il centro di Cassino all'abbazia benedettina.

I suoi ultimi istanti di vita sarebbero registrati in un video. Immagini catturate con un telefonino, posizionato sul Suv che seguiva la moto del giovane, e ora all'attenzione della procura. È stato il padre del ragazzo, ieri mattina, a consegnare il file nella mani dei carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Cassino che indagano sulla dinamica dell'incidente.

Nelle immagini si vedrebbe l'auto che viene superata dalla moto guidata dalla vittima, qualche istante dopo, forse anche a causa del brecciolino presente sulla strada, poi lo schianto contro un muro di cinta e un guardrail. La sequenza terminerebbe con le grida dei ragazzi e il buio. La ricostruzione dell'incidente mortale era apparsa, sin da subito, anomala. In un primo momento l'attenzione della procura era stata concentrata su un'auto pirata presente lungo i tornanti che conducono all'abbazia benedettina, ma ieri mattina con la consegna del video, gli accertamenti hanno preso un'altra piega.

L'ANALISI DEL FILMATO

Il procuratore capo Luciano d'Emmanuele, assieme al magistrato titolare del fascicolo, ha disposto l'analisi del video che sarà inviato ai Ris di Roma per l'estrapolazione dei frame. Che sia stata una corsa di moto o una serata tra amici finita male e se ci siano responsabilità, lo stabilirà la procura che ha disposto anche una copia forense del telefonino che ha registrato il video. Bisognerà capire se i mezzi presenti sulla strada di Montecassino nella notte tra lunedì e martedì abbiano avuto parte attiva nel sinistro, oppure l'incidente è stato del tutto autonomo.

Gli amici, sei in totale (cinque sull'auto e uno sull'altra moto), che erano con Giulio sulla Provinciale sono stati tutti ascoltati dai carabinieri ed hanno fornito le proprie versioni, ma nessuno è stato iscritto sul registro degli indagati.

In queste ore si valuta anche la tempistica delle chiamate al numero unico di emergenza 112, per accertare l'identità di chi ha attivato la macchina dei soccorsi. Intanto ieri, all'obitorio di Cassino, si è svolta l'autopsia: l'esame della salma da parte del medico legale ha stabilito che la morte è stata causata da un trauma toracico-addominale. Intanto Cassino si prepara a dare l'ultimo saluto a Giulio, il ragazzo che amava la musica ed era membro effettivo della banda Don Bosco della Città Martire e che sognava di diventare ingegnere, per questo si era iscritto all'università.

LA VEGLIA DI PREGHIERA

La data dei funerali ancora non c'è. Martedì sera, i familiari e i tanti amici, si sono radunati in una veglia di preghiera nella chiesa di San Pietro, dove la banda musicale si ritrova per le prove. Abbracci e pianti, nessuno si da pace per la morte del 18enne.

«Mancherai da morire, mancherà quel sorriso, mancheranno quei modi educati con i quali ti rivolgevi a tutti per chiedere ogni cosa, mancherà quell'esempio di musicista che era sempre presente ad ogni prova e servizio», dice il direttore della banda Marcello Bruni. Tanto il dolore e la rabbia tra gli amici, chi conosceva bene Giulio, infatti, esclude l'ipotesi di qualsiasi corsa o bravata. Secondo un'altra ricostruzione Giulio sarebbe salito a Montecassino con gli amici, ma non c'era in atto alcuna gara. «Era un ragazzo troppo tranquillo, pacato e che amava la vita», dicono.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA