Yirelis uccisa a 34 anni a Cassino, chiesto il giudizio immediato per Sandro Di Carlo

L'imputato capace di intendere e volere, la procura: è lui l'assassino

Yrelis Pena Santana e Sandro Di Carlo
Yrelis Pena Santana e Sandro Di Carlo
di Vincenzo Caramadre
Martedì 28 Novembre 2023, 09:06
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Dominicana assassinata a coltellate in via Pascoli, la procura chiede il giudizio immediato per il 26enne Sandro Di Carlo. La decisione è stata adottata nelle scorse ore dal sostituto procuratore Alfredo Mattei, che, al termine delle indagini, ha formalmente accusato il giovane cassinate dell'omicidio di Yirel Peña Santana, la donna di 34 anni freddata con almeno quattro coltellate tra l'addome e il volto.

GUERRA DI PERITI

La richiesta di processo, senza il filtro dell'udienza preliminare, arriva dopo l'incidente probatorio, voluto proprio dalla procura, al termine del quale il professor Stefano Ferracuti ha riconosciuto «la capacità d'intendere e di volere al momento del fatto che gli viene contestato e la capacità di stare in giudizio». Contrariamente al consulente della difesa dell'imputato Di Carlo che lo ha riconosciuto «totalmente incapace di intendere e volere». A sottoscrivere l'atto il professor Mastronardi, per conto degli avvocati Vittorio Salera e Alfredo Germani.

LA RICOSTRUZIONE

Il delitto della 34enne risale al 28 maggio scorso in un appartamento al civico 104 di via Pascoli.

Sandro Di Carlo 26enne del posto venne arrestato 36 ore dopo il ritrovamento del corpo, procura e la squadra mobile gli contestano di aver sferrare quattro coltellate alla donna (quella fatale al polmone) e di averla lasciata morire in una pozza di sangue. L'accusa per lui è di omicidio volontario, ma ha sempre negato ogni responsabilità. Più volte tramite i suoi legali si è difeso sostenendo di essere andato in quell'appartamento quando la donna era già morta. «Sono tornato dopo una decina di minuti ed ho trovato già in fin di vita la ragazza. Ho provato ad aiutarla, ho tentato di soccorrerla. Poi, preso dal panico, sono scappato», avrebbe detto. Per la procura la sua difesa non sarebbe credibile e per questo ha eseguito anche una serie di accertamenti di medicina legale e analisi delle tracce di sangue trovate sugli indumenti del ragazzo.

La famiglia della donna, rappresentata dall'avvocato Marco Rossini sarà parte civile nel processo. Il funerale della dominicana, come noto, per questioni burocratiche è avvenuto diversi mesi dopo ed è sepolta in Italia, come da disposizione della procura, all'atto del nulla osta. A breve potrebbe partire il processo.
 

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