La decisione choc
Zoo sovraffollato: uccisa la baby giraffa, il corpo mostrato ai bambini

La foto choc della giraffa uccisa e mostrata ai bambini dello zoo
La foto choc della giraffa uccisa e mostrata ai bambini dello zoo
Domenica 9 Febbraio 2014, 18:04 - Ultimo agg. 10 Febbraio, 10:55
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Un colpo di pistola. Addio Marius: la giraffa di soli 18 mesi, sana come un pesce, che lo zoo di Copenaghen aveva condannato a morte per sovraffollamento della struttura, stata appena eliminata. Senza piet.

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A nulla sono valse le manifestazioni di protesta degli animalisti di mezz'Europa che hanno tentato di bloccarne l'esecuzione. Già, perché proprio di una spietata esecuzione si è trattato. Motivo: troppi animali nello zoo danese. Non solo. Bisognava impedire al giovane esemplare di

riprodursi. Perchè - come spiega L'Indipendent - lo zoo di Marius partecipa a un programma dell'Associazione Europea di Zoo e Acquari che detta rigide regole sulla consanguineità, vietando la riproduzione tra parenti allo scopo di mantenere

sane le specie all'interno della struttura.

Il direttore dello zoo aveva anche annunciato che per evitare sprechi di carne, Marius sarebbe diventata cibo per i suoi compagni di prigionia. Ma come se non bastasse, una volta ammazzata, la povera giraffa è stata - come si vede nella foto - pure mostrata ai bambini. La scelta assurda e crudele dell' eliminazione di un animale giovane e sano per motivi di spazio è di quelle davvero incommentabili.

Lo Yorkshire Wildlife Park nel Regno Unito, riferisce la Bbc, che ha una casa per giraffe e la possibilità di

ospitare un maschio in più, si è offerto di prendere Marius, nell'estremo tentativo di salvargli la vita. Come anche un parco in Olanda, il cui direttore, Robert Krijuff, deluso ha commentato: «Non ci posso credere. Eravamo pronti a salvare la sua vita. Non è possibile: gli zoo devono subito cambiare il loro modo di operare». E riportare il giovane esemplare nella sua terra d'origine, l'Africa? Sarebbe stato troppo crudele secondo il direttore Holst: «Significherebbe utilizzare la natura come un bidone della spazzatura, perchè l'animale non sarebbe certo sopravvissuto». Infine l'opzione della castrazione definita - pensate -«troppo crudele». Certo la direzione dello zoo danese non si aspettava che il caso avrebbe scatenato passioni ben oltre i confini della Danimarca. L'Enpa, l'ente nazionale per la protezione animali, indignata ha scritto all'Eaza ed alla Cites, e ha assicurato che interesserà anche il Parlamento Europeo del fatto «gravissimo e inaccettabile che viola oltre che ogni logica, numerose normative». Per il resto, viene da chiedersi: cosa insegneranno mai i danesi ai loro figli? Forse il teorema della selezione innaturale della specie...
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