Napoli, a Porta Capuana sesso e spaccio di droga «sotto gli occhi di passanti e turisti»

Nonostante i restauri finanziati dal fondo Unesco il destino della piazza non sembra essere cambiato

Porta Capuana, sesso e spaccio di droga in pieno giorno
Porta Capuana, sesso e spaccio di droga in pieno giorno
di Antonio Folle
Domenica 21 Aprile 2024, 14:41 - Ultimo agg. 22 Aprile, 17:58
4 Minuti di Lettura

Porta Capuana è uno di quei tanti luoghi della città dove le istituzioni hanno investito e continuano ad investire per combattere il degrado e restituire decoro e dignità. Nel corso degli anni gli investimenti sul fronte della riqualificazione urbana non sono mancati ma, almeno fino ad oggi, non sono riusciti a strappare all'incivilità e a scene da terzo mondo una delle piazze più belle e significative di Napoli.

Nonostante i fondi Unesco abbiano ridato nuova luce all'antica porta d'accesso alla città, infatti, gli spazi continuano ad essere colonizzati da tossicodipendenti e spacciatori che fanno il bello ed il cattivo tempo, tenendo sotto scacco i residenti e le forze dell'ordine impegnate nel difficile pattugliamento del territorio. 

Negli ultimi periodi, come hanno segnalato i cittadini, l'area delle panchine situate a ridosso della muraglia restaurata s'è sviluppato un florido quanto squallido mercato della prostituzione.

Donne e ragazze in crisi d'astinenza che, in cambio di pochi euro necessari per comprare una dose, offrono prestazioni sessuali a quegli stessi spacciatori, quasi tutti di origine africana. 

E le prestazioni avvengono in pieno giorno, sotto gli occhi attoniti dei passanti e, soprattutto, dei tanti turisti che transitano nell'area di porta Capuana diretti verso i Decumani. Solo una coperta o un lenzuolo stesi tra una panchina e l'altra riparano sommariamente le prostitute e i loro clienti aguzzini. Scene di ordinario degrado umano che si aggiungono al puzzo di feci ed urine che macerano per giorni e settimane intere sotto al sole, lavate via di tanto in tanto solo dalla provvidenziale pioggia. 

 

«A volte basta trattenersi pochi secondi in piazza - ha denunciato Alfredo di Domenico - per essere avvicinati da uno di questi venditori di morte che pensano di trovarsi di fronte ad un potenziale acquirente di droga. Poi basta girare lo sguardo di pochi metri per trovarsi di fronte alla terribile immagine di ragazze che si prostituiscono sotto alla luce del sole per pochi spiccioli, probabilmente per comprare quella stessa droga di cui fanno disperatamente uso. A poca distanza, su un'altra panchina, altre persone che armeggiano con gli accendini e con l'occorrente necessario per preparare le dosi da iniettarsi, per poi abbandonare le siringhe in strada. Gli stessi operatori di Asìa - continua l'attivista - hanno più volte palesato le loro preoccupazioni per questa situazione. Il rischio di ferirsi con le siringhe infette è altissimo, così come è alto il rischio di malattie infettive procurate da vomito, feci e urine che caratterizzano quello che in molti ormai hanno ribattezzato il muro del buco. I residenti non ne possono più di questa assurda situazione e di questi spettacoli del degrado che si svolgono sotto agli occhi anche dei turisti. In tutto questo - ha poi concluso - continuiamo a chiederci dove sono le istituzioni preposte al controllo di questa bellissima e sfortunata piazza».

Video

Sono ormai diversi anni che attivisti, comitati di quartiere ed associazioni civiche inoltrano denunce su denunce per una situazione che ha varcato da tempo i limiti della sostenibilità. A porta Capuana è presente una sede della polizia locale mentre invece, a poche centinaia di metri, c'è la sede del commissariato Vicaria-Mercato. Una zona, quindi, almeno in teoria ipersorvegliata, ma dove gli agenti non riescono a tener testa alla folla di disperati accampati ai piedi delle imponenti torri di porta Capuana. Un vero e proprio paradosso. Eppure, è bene sottolinearlo, gli interventi di repressione del fenomeno non mancano.

Nelle scorse settimane - ma interventi di questo genere sono all'ordine del giorno - gli uomini della polizia di Stato hanno arrestato in flagranza di reato uno spacciatore che cedeva una dose di eroina a via San Giovanni a Carbonara. Le successive indagini hanno portato all'arresto in tutto di tre individui: due cittadini della Tanzania ed uno del Burundi, oltre al sequestro di un ingente quantitativo di eroina, bilancini di precisione e 250 euro. 

I continui fermi da parte delle forze dell'ordine a carico di tossicodipendenti e spacciatori, però, lo testimoniano i fatti denunciati dai cittadini negli scorsi giorni, non possono bastare a strappare dal suo triste destino una piazza dove è passata la storia della città ma che, invece, oggi è crocevia solo di storie di degrado umano e abbandono istituzionale. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA