Neruda non fu avvelenato, morì di tumore alla prostata: una ricerca cilena riscrive la storia

Neruda non fu avvelenato
Neruda non fu avvelenato
Venerdì 8 Novembre 2013, 18:07 - Ultimo agg. 12 Novembre, 09:09
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Il poeta cileno Pablo Neruda mor per un tumore alla prostata e non fu avvelenato da agenti del dittatore Augusto Pinochet. Lo hanno confermato oggi gli esperti cileni ed internazionali che hanno analizzato i resti del premio Nobel per la Letterautra. Secondo la relazione di Patricio Bustos, direttore del Servizio medico legale cileno, non ci sono tracce rilevanti di agenti chimici nei resti del poeta e non ci sono prove forensi per imputare a terzi la sua morte.

Le analisi hanno evidenziato soltanto l'utilizzo dei farmaci per il trattamento del tumore alla prostata, di cui soffriva Neruda, morto il 23 settembre del 1973, nella clinica Santa Maria di Santiago del Cile, 12 giorni dopo il golpe militare. Secondo l'ex segretario e autista del premio Nobel, Manuel Araya, la sua morte era stata provocata da un'iniezione di sostanze chimiche che sarebbe stata effettuata mentre si trovava in quella clinica.

«Non sono stati trovati agenti chimici rilevanti che possano avere un legame con la morte del signor Pablo Neruda», si legge nel rapporto preparato dagli specialisti che hanno analizzato i resti dello scrittore. Gli esami hanno rilevato solo la presenza di un cancro alla prostata, che era stato dichiarato ufficialmente come causa della morte di Neruda, e dei medicinali usati dai suoi dottori per combatterlo. «Attraverso diverse tecniche complementari e è stata confermata l'esistenza di lesioni metastatiche in vari segmenti dello scheletro, che corrispondono alla malattia per la quale era stato trattato Neruda prima di morire, il 23 settembre del 1973 nella clinica Santa Maria di Santiago», ha spiegato Bustos.

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