Stiamo andando tutti dalla stessa parte?

Stiamo andando tutti dalla stessa parte?
Domenica 8 Dicembre 2019, 12:41 - Ultimo agg. 12:46
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La rivista culturale ‘Babelia’ di ‘El Pais’ ha chiesto a 84 esperti di stilare una lista dei romanzi usciti – e tradotti in spagnolo – del primo ventennio del 2000. Ci sono moltissimi libri di scrittori passati per questa rubrica, a cominciare da:  Roberto Bolaño con “2666” e W. G. Sebald con “Austerlitz”, sul sito del quotidiano trovate il resto. Il dato che ci interessa è che nella lista dei cento libri non c’è nemmeno un italiano: niente Strega, Campiello, o altri premi, niente giallisti (anche perché nessuno di questi è Montalbán, nemmeno Camilleri). Ora delle due l’una: o i titoli che vengono strombazzati, elogiati, sostenuti, imposti e quindi tradotti: valgono pochino; oppure c’è una discriminazione verso questi libri. Il silenzio seguito rispetto alla lista ci fa pensare che il secondo caso sia smentito dai fatti, quello che esportiamo è intrattenimento, la migliore letteratura – che c’è – rimane in Italia, nascosta alle vetrine, ignorata dalla tivù, e spesso anche trattata male dalle pagine culturali. Si può minimizzare la scelta dei critici di ‘Babelia’, e farne altre, continuando a scriversi addosso. Oppure chiedersi: Ma stiamo tutti andando dalla stessa parte?
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