Riardo, tentato incendio all'auto
un ristoratore nel mirino

Riardo, tentato incendio all'auto un ristoratore nel mirino
di Antonio Borrelli
Lunedì 17 Febbraio 2020, 08:17 - Ultimo agg. 09:04
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Intimidazione criminale o ritorsione personale? Sono queste le ipotesi che ruotano intorno all'inquietante giallo di via Riello di sabato scorso. Sono circa le 19.30 quando davanti alla rosticceria «Il mago degli arrosti» ignoti cospargono di liquido infiammabile la vettura del titolare dell'attività, parcheggiata poco lontano dal locale. Mentre, all'interno dell'esercizio, l'imprenditore e i suoi collaboratori erano impegnati a servire i clienti in un tipico sabato sera come tanti altri, qualcuno prende di mira l'auto riversando una tanica di gasolio.
Alcuni presenti si accorgono di movimenti anomali vicino la vettura e lanciano l'allarme, così gli ignoti fuggono lasciando sul posto la tanica, senza riuscire a dare fuoco all'auto. Dopo aver segnalato il pericolo, il proprietario del locale avverte i carabinieri della compagnia di Capua, che effettuano i rilievi sul posto, accertando effettivamente la presenza di liquido infiammabile sulla vettura parcheggiata pronto a prendere fuoco con la semplice scintilla di un accendino. E solo la fuga anticipata deve aver evitato il violento rogo. Intanto i militari hanno raccolto le testimonianze a corredo delle indagini sull'episodio.

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Ad oggi non è possibile appurare se si tratti di un atto di ripicca nei confronti dell'uomo, come conseguenza di livore e risentimento per questioni personali, o di una vera e propria intimidazione criminale da parte di qualche banda od organizzazione locale. Quel che è certo è che da anni l'attività commerciale è molto nota in paese e nell'alto Casertano, frequentata da centinaia di giovani nei fine settimana, e nel settore della ristorazione fast-food è solo una delle quattro filiali presenti anche a Scauri e a Cassino.
Per ora le bocche sono cucite, sia da parte degli inquirenti che delle vittime, ma l'episodio ricorda un atto simile registrato a Vitulazio lo scorso maggio, quando sempre in un sabato sera, in una zona residenziale in località Luciani, la Fiat Panda dell'ex giovane assessore Francesco Di Gaetano era stata data alle fiamme mentre era parcheggiata proprio fuori la sua abitazione. In quella occasione il raid andò a buon fine e, nonostante il tempestivo intervento dei vigili del fuoco, l'auto fu completamente distrutta.
Il caso sembrò legato alle deleghe ai Lavori pubblici e al Bilancio che deteneva Di Gaetano, all'epoca amministratore di un piccolo comune che per anni è stato al centro di forti tensioni politiche e giudiziarie. Vittime diverse, ma dinamiche simili a breve distanza di tempo e in un contesto che - qualunque sia il movente - sembra sempre più inquietante, in cui regolamenti di conti, ritorsioni o intimidazioni diventano il mezzo fuorilegge con cui risolvere tensioni private o pubbliche.
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