«L'ho uccisa io». Avrebbe ammesso le proprie responsabilità Salvatore Carfora, fermato questa mattina ad Otranto per l'omicidio di Sonia Di Maggio, la sua ex fidanzata. Il 39enne è uscito dalla sede del commissariato di Otranto in una volante seduto accanto a dei poliziotti. Da quanto si apprende si starebbero recando sul luogo dove l'uomo avrebbe detto di essersi disfatto dell'arma del delitto. Poco dopo la sua uscita, nel commissariato sono entrati i genitori di Sonia, arrivati questa mattina in Salento da Rimini. Nessuna parola con i giornalisti che attendevano all'esterno.
Carfora è stato catturato questa mattina. Sarebbe stato fermato dagli agenti del commissariato di Otranto, mentre a piedi cercava di raggiungere un mezzo con il quale allontanarsi dal Salento.
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L'arrestato aveva ancora gli indumenti e lo zainetto che indossava al momento del delitto quando è stato fermato dagli agenti del commissariato di Otranto nei pressi della stazione ferroviaria.
L'aggressione
Sonia era uscita di casa per andare a fare la spesa. Era in compagnia del nuovo fidanzato: per stare con lui, giovane carpentiere del posto, si era trasferita nel Salento. Qui avevano deciso di convivere. Intorno alle 19 di ieri sera hanno incrociato l’ex compagno di lei. Armato di coltello, si è subito scagliato contro la coppia: non è chiaro chi dei due fosse l’obiettivo. Forse entrambi: li avrebbe sorpresi alle spalle, e Sonia, prima di morire, ha fatto in tempo a frapporsi tra l’assassino e il suo nuovo fidanzato. A fare da scudo, insomma. E così è stata lei a ricevere le coltellate fatali. Al collo, soprattutto. Ha cominciato a vacillare poi, mentre il suo assalitore già scappava, si è accasciata sull’asfalto. È morta nel giro di pochi minuti. È stato il nuovo fidanzato a chiamare i soccorsi. «Poi mi ha telefonato, mi ha detto ‘mamma corri, Sonia sta sanguinando’. Quando siamo arrivati lei era già morta. So che avevano ricevuto delle minacce, l’ex diceva che avrebbe fatto una strage». Questo ha raccontato, sotto choc, la mamma di lui nei minuti immediatamente successivi alla tragedia.