Manager stuprata e filmata dal branco nella cantina di un locale a Milano. Indagati tre giovani

I fatti risalgono al 16 marzo. La violenza di gruppo è stata ripresa con i cellulari e i video poi sono stati diffusi

Manager stuprata e filmata dal branco nella cantina di un locale a Milano. Indagati tre giovani
Manager stuprata e filmata dal branco nella cantina di un locale a Milano. Indagati tre giovani
di Claudia Guasco
Giovedì 26 Ottobre 2023, 00:13 - Ultimo agg. 17:55
5 Minuti di Lettura

La serata trascorsa in un locale con un collega, qualche drink, poi tutto si fa confuso e sfuma nell’incoscienza. La mattina dopo i ricordi sono ancora annebbiati, ma il dolore e una sensazione orribile che la tormenta sono inequivocabili. E così la manager trentunenne si presenta al centro antiviolenza della clinica Mangiagalli e il referto dei medici conferma ciò che lei non è in grado di raccontare. I segni sul suo corpo sono compatibili con una violenza sessuale.

IL VIDEO

Lo stupro, stando alla denuncia, è avvenuto a Milano lo scorso 16 marzo e ora la Procura di Milano ha chiuso le indagini, in vista della richiesta di rinvio a giudizio, nei confronti di tre giovani tra i 23 e i 27 anni, due dei quali titolari del discobar dove è iniziato tutto.

L’inchiesta del pm Alessia Menegazzo, condotta dai carabinieri, ha ricostruito ciò che è accaduto quella sera grazie alle telecamere di sicurezza, alle deposizioni e a ciò che gli investigatori hanno trovato nei telefoni dei tre indagati. La manager aveva scelto uno dei tanti locali sul Naviglio Pavese per incontrarsi con un collega, i due chiacchierano e bevono. La condizione di alterazione della donna non sfugge ai due proprietari del bar e al loro amico, così appena il conoscente della trentunenne se ne va ne approfittano.

L’avvicinano con modi amichevoli, la convincono a seguirli nello scantinato di un edificio poco distante e lì avviene la presunta violenza sessuale di gruppo. Documentata anche da un video trofeo nel quale i tre indagati hanno ripreso gli abusi e che hanno poi diffuso. La mattina dopo, come ha riferito nella sua denuncia, la manager si risveglia intontita, non ha contezza di ciò che le è accaduto. Però sta male, ha dolori molto forti e va subito a farsi visitare al Soccorso violenza sessuale della Mangiagalli. Il referto medico indica lesioni «compatibili» con lo stupro, rileva la presenza di alcol ma di nessun tipo di droga nel sangue e il 22 marzo, con i risultati della visita e delle analisi, la manager va dai carabinieri e denuncia tutto. Partono le indagini, il pm raccoglie le testimonianze della vittima e degli indagati, sequestra le videocamere della locale e della zona circostante e i cellulari dei giovani. Dove è ancora conservato il video degli abusi che avrebbero compiuto, materiale acquisito agli atti e ritenuto determinante per la ricostruzione della vicenda. Nelle indagini non sono state eseguite misure cautelari a carico dei proprietari del locale e dell’amico, accusati di violenza sessuale di gruppo oltre che di avere sottratto dal portafogli e utilizzato la carta di credito della donna. Ora affronteranno l’udienza preliminare . 

A Milano l’anno scorso le denunce per stupro sono state 416, più di una al giorno, e 600 considerando l’intera provincia. Aumenta il numero delle aggressioni sessuali in strada e nei locali, diventate un fattore di emergenza affrontato lo scorso 8 maggio in un vertice tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sindaco Giuseppe Sala. Incontro avvenuto due giorni dopo un caso di aggressione brutale: una trentunenne è stata violentata nel bagno della discoteca “Q club” da un uomo che ha spalancato la porta e l’ha spinta contro il muro. Solo dieci giorni prima una francese di 36 anni è stata trascinata all’alba in un ascensore della stazione Centrale e ieri la Procura di Lodi ha disposto il giudizio immediato per il ventisettenne marocchino, incastrato dalle tracce di dna e arrestato a fine luglio, che a dicembre ha aggredito una donna che faceva jogging lungo una pista ciclabile tra San Giuliano Milanese e Locate Triulzi.

DENUNCE SOCIAL

Nel 2022, indicano i dati del Viminale, le violenze sessuali nel nostro Paese sono state 5.991 e aumenta la sensazione di insicurezza. Manifestata su TikTok da un’ondata di denunce e testimonianze da parte di giovanissime che ora alzano la voce: «Se ci facciamo sentire attraverso i social e ci rendiamo fastidiose, magari verremo ascoltate», sprona Camilla Manfredini, che si firma Cherrieleader2.0. A scuotere è stato il racconto di Margherita De Pompeis, che ha ottenuto 7,5 milioni di riproduzioni. Studentessa, 21 anni, è stata importunata e seguita per strada a Milano da alcuni uomini mentre tornava a casa, è riuscita a fermare un taxi e farsi aiutare. «Mi auguro che questo video riesca a far comprendere quanto sia pericolosa la situazione», lo sfogo. Preceduto da quello della presentatrice televisiva Paola Di Benedetto: «Per una donna camminare da sola dopo una certa ora in qualsiasi città è diventato pauroso e inquietante», il suo post su Instagram. «Molestie in autobus, commenti sgraditi, la costante la sensazione di essere potenziali prede». E su TikTok, insieme ai video di denuncia, sono comparsi anche i tutorial che consigliano «cosa fare quando ci si sente in pericolo» e «come agire per salvarsi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA