Addio a Cinzia, morta folgorata: la città si stringe intorno a marito e figlia 16enne. Due giorni di lutto

Addio a Cinzia, morta folgorata: la città si stringe intorno a marito e figlia 16enne. Due giorni di lutto
di Giuseppe TARANTINO
Mercoledì 31 Luglio 2019, 07:58 - Ultimo agg. 11:10
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La città si ferma, galleggiando nello scirocco. Fa caldo nella grande chiesa di Santa Maria degli Angeli a Nardò, chiesa piena all'inverosimile da migliaia di persone ritrovatesi, ancora incredule, sin da mezzogiorno, quando la salma di cinzia Cataldi, 45 anni, è giunta dal Vito Fazzi di Lecce. La donna è rimasta folgorata insieme alla sua amica e vicina di casa Antonella Antonaci, 51 anni, sabato mattina nella villetta in contrada Penta-Masserei.

Un gran via-vai di amici e conoscenti che si avvicinano al marito, Giuseppe Calignano, alla figlia Soave e ai genitori di Cinzia, Antonio e Antonietta, per far sentire loro sostegno e vicinanza. A rappresentare l'intera comunità cittadina, accompagnato dagli assessori e altri amministratori, in veste ufficiale c'è il sindaco Pippi Mellone, che ha proclamato il lutto cittadino per due giorni: domani, infatti, si svolgeranno i funerali di Antonella (alle 17.30 nella chiesa del Sacro Cuore).

 

Una vera e propria ondata di affetto, che rischia di travolgere Giuseppe e Soave, alla quale gli amici più stretti tentano di porre un argine formando un cordone di protezione. Giuseppe, alla fine della cerimonia, non ce la fa a trattenere il dolore, urla e perde i sensi, non reggendo più la tensione. L'uomo, che aveva in uso la villetta della tragedia, è indagato nell'inchiesta aperta dal pm Massimiliano Carducci: solo un atto dovuto, per permettergli di nominare periti di parte.

Il vociare incessante si arresta sulle prime note di organo e violino dell'Ave Maria di Gounod eseguita da due giovani amiche di Cinzia e della figlia Soave. Sei sacerdoti affiancano nella concelebrazione il parroco don Giuseppe Raho. A lui tocca il compito di ricordare, tra la commozione, Cinzia e il suo sorriso. Don Giuseppe, ha conosciuto Cinzia fin da bambina, quando nella parrocchia iniziò il suo percorso di vita cristiana dai primi sacramenti fino al matrimonio con Giuseppe e alla nascita della piccola Soave. «Sono qui da 43 anni - dice la conoscevo da sempre. Aveva un carattere allegro. Era una bravissima attrice, la ricordo nelle recite, qui in parrocchia. Innamorata della vita, delle cose belle, della famiglia, degli amici. La sua casa era sempre aperta e dove c'era lei si trovavano anche simpatia e comunità. Cinzia ha travolto tutti con il suo amore».

Le parole della sorella Mariella, «la tua Lellina», sciolgono in lacrime il dolore di tutti: «Eri la mia sorellona, la mia roccia dice con la voce rotta dal pianto eri una, ma avevi la forza di cento. Soave adesso sarà la figlia femmina che non ho mai avuto e Giuseppe lo farò filare dritto io. Ti chiedo solo di spiegare le tue ali su noi e i nostri genitori. Proteggi tutti». Una nipote di Cinzia ricorda il sorriso e la generosità della zia: «La tua tavola era allestita sempre per tanti, apparecchiavi per diciotto persone».
Ogni pensiero, ogni parola di ricordo, vengono scanditi da applausi spontanei. Luca Pignatelli, figlio dell'artista neritino Ercole, racconta l'amicizia dei suoi genitori con i genitori di Cinzia, dei tanti ricordi d'infanzia e della casa di Cinzia piena di quadri di papà. Infine, è l'ex sindaco Marcello Risi che a nome della famiglia ringrazia tutti, per primo il sindaco Mellone, che ha proclamato il lutto cittadino: Le mamme non vanno mai via, rimangono sempre attaccate alla pelle delle figlie e dei figli, dice ricordando anche l'altra mamma strappata alla vita, Antonella.

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