Costiera amalfitana, lite sulla tassa d’imbarco c’è il ricorso degli armatori

Le compagnia dei traghetti annunciano ricorso al tar contro la delibera del Comune di Salerno che attiva la tassa d'imbarco

Turisti su un traghetto in Costiera
Turisti su un traghetto in Costiera
di Mario Amodio
Domenica 21 Aprile 2024, 06:40 - Ultimo agg. 12:54
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Gli operatori marittimi annunciano ricorso al Tar contro la delibera con cui il Comune di Salerno ha istituito dall’1 aprile la tassa d’imbarco presso i moli della città capoluogo. Questo indipendentemente dall’esito del tavolo tecnico (la riunione prevista per il 15 aprile fu annullata per sopraggiunti impegni istituzionali del rappresentante di governo) convocato nuovamente dal prefetto di Salerno, Francesco Esposito, per il 2 maggio e al quale sono stati invitati a partecipare Travelmar, sindaci di Salerno e della Costiera, Regione Campania e Capitaneria di Porto . Già perché quello varato dal comune capoluogo resta un provvedimento fortemente osteggiato principalmente dalle società che effettuano i collegamenti via mare con la Costiera Amalfitana.

Un servizio che contribuisce da anni non solo ad accorciare i tempi di percorrenza ma soprattutto a snellire in maniera sostanziosa il traffico veicolare sulla statale 163. L’iniziativa di un ricorso alla giustizia amministrativa, peraltro annunciata già all’indomani dell’istituzione del balzello e della comunicazione dell’Autorità Portuale che invitava le compagnie di navigazione ad provvedere alla riscossione del balzello e concordare con gli uffici comunali le modalità di corresponsione, si è ora concretizzata dopo la formalizzazione della tassa da parte del comune di Salerno attraverso i propri atti deliberativi.

«Abbiamo dato mandato ai nostri legali dopo aver acquisito tutti gli atti legati a questo provvedimento» fanno sapere gli operatori marittimi che lo scorso mese hanno presentato un altro ricorso alla giustizia amministrativa contro l’ordinanza della Capitaneria di Porto con la quale si dettano nuove regole per le procedure di imbarco e sbarco presso i moli e gli approdi del comprensorio marittimo. Con la nuova istanza, in via di stesura da parte dei legali di fiducia delle società che svolgono il trasporto passeggeri via mare, si chiederà quasi certamente l’annullamento del dispositivo e nelle more la sospensione così come accaduto per il nuovo regolamento accosti varato dalla Capitaneria di Porto e per il quale è stata chiesta una revisione da parte dei sindaci della Costiera, che proprio ieri sono scesi in campo inserendosi nella querelle che ha portato in queste settimane a minacce e proteste da parte degli operatori delle vie del mare e dagli stessi utenti del trasporto marittimo.

E lo hanno fatto annunciando la richiesta di esonero del balzello per i lavoratori e i residenti che si spostano tutti i giorni da e per la città capoluogo, facendo proprie le istanze dei pendolari contro la tassa di imbarco istituita dall’1 aprile dal Comune di Salerno.

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Un balzello aspramente contestato da tutti i fruitori del servizio di trasporto marittimo comprese le stesse agenzie turistiche e di navigazione secondo la tassa d’imbarco costituisce «l’ennesimo aumento a carico dei turisti che hanno scelto le nostre destinazioni, provocando un forte disagio e soprattutto lo sconcerto degli operatori turistici, perché coincide con l’inizio della stagione turistica».

E per questo, anche loro, appena qualche settimana fa, ne chiesero la sospensione in quanto contribuirebbe a vanificare sforzi e sacrifici degli operatori profusi fin qui per consolidare l’immagine e la reputazione per il turismo. Temi caldi di cui si discuterà, dopo la riunione della conferenza dei sindaci di giovedì nel corso della quale è stato chiesto il coinvolgimento delle amministrazioni locali nei processi decisionali relativi alle vie del mare, nel corso del tavolo tecnico convocato per giovedì 2 maggio alle ore 10 dal prefetto di Salerno presso il palazzo di governo. In quella sede ci saranno anche i vertici della Capitaneria di Porto di Salerno ai quali anche i sindaci hanno chiesto di rivedere, ove possibile, dell’ordinanza con cui si estende lo spazio temporale necessario a garantire la sicurezza tra le operazioni di sbarco e di attracco dei mezzi navali in transito.

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