Salerno caos trasporti via mare: «Imbarco, tassa da rivedere tariffe ad hoc per i residenti»

Il presidente della Commissione mobilità: «è oggettivamente un aggravio per chi lavora, si può pensare a introdurre esenzioni e parametrare i costi sulle tratte»

Luca Cascone
Luca Cascone
Sabato 6 Aprile 2024, 07:00
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«Bisogna necessariamente lavorare su alcuni dettagli che possono fare la differenza, valutare e contemperare meglio le esigenze, trovare una mediazione che permetta di superare questo momento di impasse, tra pubblico e privato e con i fruitori del servizio di trasporto marittimo». Ha le idee chiare il consigliere regionale Luca Cascone - presidente della quarta commissione consiliare permanente della Regione Campania che si occupa di urbanistica, lavori pubblici e trasporti - per far rientrare la bufera scatenata dall’introduzione, da parte del Comune di Salerno, della tassa di imbarco. E il grosso del lavoro spetterà proprio all’amministrazione salernitana, finita nel mirino di utenti e operatori che hanno già annunciato battaglia, compreso un ricorso che Travelmar intende proporre contro il deliberato che ha introdotto la tassa.

Anzitutto, che pensa di questa novità?

«In termini assoluti nulla di strano, Salerno non è il primo e non sarà l’ultimo Comune ad introdurla.

Battaglie analoghe andarono in scena anche per la tassa di soggiorno, poi ci si abitua e se ne comprendono valore e utilità. Altro tema sono le modalità attuative ed operative».

Come valuta quelle del Comune di Salerno?

«Più che valutarle in senso stretto credo sia opportuno fare una riflessione su aggiustamenti evidentemente necessari perché la tassa sia equa, sostenibile e perché non danneggi chi, per esempio, usa i traghetti per andare al lavoro o per decongestionare il traffico veicolare in Divina».

A quali aggiustamenti pensa?

«Si può immaginare di introdurre esenzioni o fare ritocchi minimi, come fosse un mini-aumento della tariffa, per coloro che non usano il trasporto marittimo per scopi turistici. È oggettivamente un aggravio economico non trascurabile per chi si sposta via mare cinque giorni a settimana. Basterebbe prevedere un trattamento ad hoc per i residenti tra Salerno e la Costiera e il problema sarebbe praticamente risolto. Tra l’altro rischiamo di congestionare una zona che, invece, stiamo facendo tanto per decongestionare dal traffico su gomma, è necessario individuare una soluzione».

Suggerirà questo alla riunione prevista in Prefettura il prossimo 15 aprile?

«Tenterò di mediare, in questi casi è importante aprire un dialogo franco e improntato unicamente alla ricerca della soluzione. Ho apprezzato che Travelmar abbia congelato l’intenzione di fermare il servizio fino a quella data».

Ha già parlato con i suoi ex “colleghi” di palazzo Guerra?

«Informalmente c’è un dialogo avviato, sono certo che il Comune di Salerno adotterà il buon senso modificando quanto è giusto ed opportuno modificare».

I costi, per esempio...

«Questo è un altro tema importante, forse si può ragionare sul una diversa parametrazione: pagare la stessa somma per andare ad Amalfi e a Messina è una cosa di cui si può discutere. Anche banalmente in termini di impatto sui costi della tratta per gli utenti».

Criticità sono state espresse anche sugli approdi, la dilatazione dei tempi rischia di vanificare gli sforzi di potenziamento del servizio via mare?

«Su quello c’è poco da fare: l’Autorità portuale ha la responsabilità della sicurezza degli accosti, degli approdi e del traffico in generale. Se, nell’ambito del quadro che la Regione ha delineato, l’Autorità portuale ritiene di dover allungare i tempi per questioni di sicurezza noi non possiamo intervenire».

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Dunque nessuna speranza?

«È un argomento delicato. In questo caso è più difficile trovare una sintesi tra le grandi esigenze di mobilità e quelle, altrettanto grandi, di sicurezza. Vedremo».

A breve scadrà la gara per il Metrò del mare in Cilento...

«Ci auguriamo che gli operatori apprezzino le modifiche effettuate alla gara dello scorso anno (andata deserta nda). Puntiamo a un servizio duraturo, stabile e di grande impatto per il territorio».

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