Ferragni e Pigna, l'attacco. «Dall'influencer dichiarazioni arroganti e contrarie alle disposizioni di legge»

Il Codacons interviene dopo la replica della società Fenice. "Pronti a scendere in campo legalmente per tutelare le società che interromperanno i rapporti commerciali con l'influencer"

Ferragni e Pigna, l'attacco. «Dall'influencer dichiarazioni arroganti e contrarie alle disposizioni di legge»
Ferragni e Pigna, l'attacco. «Dall'influencer dichiarazioni arroganti e contrarie alle disposizioni di legge»
di Giuliano Pani
Lunedì 5 Febbraio 2024, 11:00 - Ultimo agg. 14:51
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Chiara Ferragni, nuovo capitolo tra accuse e sospetti. «Le dichiarazioni contro Pigna rilasciate da Fenice srl, la società che gestisce i marchi di Chiara Ferragni, appaiono non solo arroganti, ma anche contrarie alle disposizioni di legge». Lo afferma in una nota Codacons, pronto a scendere in campo legalmente per tutelare le società che interromperanno i rapporti commerciali con l'influencer.

Ferragni e Pigna, le polemiche

 

«La scelta di Pigna è perfettamente coerente con la funzione del contratto di sponsorizzazione, caratterizzato da un forte rapporto fiduciario tra le parti - spiega il Codacons - Quanto accaduto nella vicenda del pandoro Balocco e relativa sanzione Antitrust costituisce inosservanza degli obblighi di buona fede, correttezza e diligenza secondo quanto disposto dagli artt. 1175 ('comportamento secondo correttezzà), 1176 ("diligenza nell'adempimento") e 1375 del codice civile ("esecuzione di buona fede")».

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«Comportamenti che configurano un vero e proprio inadempimento che giustifica la risoluzione ex art. 1453 cc facendo salva l'azione di risarcimento danni. È doveroso dare atto della legittimità e della correttezza di Pigna che, come altre società, ha deciso di interrompere un accordo per violazione di impegni contrattuali e per dare vigore a valori etici altrimenti gravemente violati - prosegue il Codacons - Diversamente da quanto sostenuto dalla società Fenice, si tratta quindi di legittimo esercizio del diritto di recesso da parte dell'azienda Pigna che ha voluto isolare e separare la sua immagine da quella fortemente viziata da una pratica commerciale che è stata sanzionata anche per l'aver sfruttato la vulnerabilità di chi dona con il desiderio di aiutare bambini bisognosi».

Per tale motivo il Codacons, prosegue nella nota, «è pronto ad affiancare legalmente Pigna e tutte le altre aziende che hanno rapporti con Chiara Ferragni in qualsiasi temeraria azione legale l'influencer e le società a lei riconducibili dovessero intraprendere, e nelle eventuali azioni che le aziende volessero avviare per chiedere all'imprenditrice digitale il risarcimento dei danni economici e di immagine subiti a causa delle condotte illecite sanzionate dall'Antitrust e sotto inchiesta da parte della magistratura», conclude la nota. 

COSA AVEVA DETTO CHIARA FERRAGNI

«È un comportamento illegittimo e strumentale» quello di Cartiere Pigna spa che ha interrotto i rapporti commerciali con le aziende collegate con Chiara Ferragni. È quanto si legge in una nota con cui Fenice srl, la società che gestisce i marchi della influencer, «contesta la violazione da parte di Pigna del contratto in essere e la legittimità della unilaterale interruzione dei rapporti commerciali».

 

«L'illegittimità della decisione di Pigna è stata aggravata dalla scelta dell'azienda di comunicare al pubblico, prima ancora che a Fenice, la cessazione del rapporto di partnership - prosegue la nota -; una scelta evidentemente strumentale e contraria al dovere di buona fede nell'esecuzione del contratto. In questo contesto, Fenice si riserva di agire nelle sedi più opportune a tutela dei propri interessi» «Inoltre - conclude il comunicato stampa - Fenice ritiene strumentale il riferimento al codice etico anche in considerazione di una dichiarazione resa ai media in data 23 dicembre 2023 dall'Amministratore Delegato di Pigna, che aveva definito la collaborazione »proficua e soddisfacente«. Fenice comunica inoltre che analoghe iniziative di tutela verranno prese nei confronti dei soggetti che abbiano messo in atto comportamenti in violazione dei contratti di collaborazione in essere e pertanto degli interessi di Fenice. 

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