«Ho lavorato per anni in un locale e ho guadagnato quasi 10mila euro di mance. Li ho divisi con i colleghi e per questo sono stata licenziata»

La storia di Linsey Boyd, una cameriera 45enne del Michigan, Stati Uniti, ha fatto il giro del mondo: sarebbe stata lasciata a casa dal posto di lavoro per la sua bontà d'animo

«Ho lavorato per anni in un locale e ho guadagnato quasi 10mila euro di mance. Li ho divisi con i colleghi e per questo sono stata licenziata»
«Ho lavorato per anni in un locale e ho guadagnato quasi 10mila euro di mance. Li ho divisi con i colleghi e per questo sono stata licenziata»
Mercoledì 28 Febbraio 2024, 16:00
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La storia di Linsey Boyd, una cameriera 45enne del Michigan, Stati Uniti, ha fatto il giro del mondo. La donna ha raccontato ciò che le è capitato in un post (poi cancellato) sul proprio profilo Facebook. Da anni, Linsey lavorava presso il Mason Jar Cafe di Benton Harbor e, proprio per questo motivo, aveva racimolato una somma davvero incredibile con le mance: quasi 10mila euro.

Tuttavia, per bontà d'animo e visto che il lavoro non lo aveva svolto da sola, Linsey ha deciso di dividere il suo premio con i colleghi con i quali, comunque, si è sempre aiutata a vicenda.

Proprio questa sua magnanimità avrebbe scatenato dei dissidi interni all'azienda: alcuni dipendenti che non erano in turno i giorni in cui lavorava anche la 45enne, non avrebbero ricevuto la loro parte e si sarebbero sfogati sui social.

Il locale, quindi, avrebbe condotto una ricerca che avrebbe portato al licenziamento di  Linsey.  

«Ero disposta a condividere una mancia di 10.000 dollari (9200 euro), ma sono stato ricambiata con odio e chiacchiere inutili». Inizia così il post che Linsey Boyd ha pubblicato sul proprio profilo Facebook e che, poi, ha rimosso. La cameriera pensava di mettere in atto un bel gesto di gentilezza che, evidentemente, non è stato apprezzato da tutti. Nel suo lungo sfogo social, la 45enne continua spiegando: «Ne è seguito un dramma e nel tentativo di mettere a posto le cose, la situazione è peggiorata ancora di più. L'azienda è finita nel caos perché attaccata da alcuni dipendenti e per questo, un bel giorno, ho ricevuto una telefonata in cui mi avvisavano che ero stata licenziata e che potevo andare a riprendermi tutte le mie cose. Ora, sono senza lavoro per la prima volta da quando avevo 15 anni. È una situazione orribile». 

Dopo il caso mediatico che la storia di Linsey Boyd ha creato, i proprietari del Mason Jar Cafe, Able Martinez e Jayme Cousins si sono voluti esprimere su un post pubblicato su Facebook, spiegando: «È stato fatto un reclamo nei confronti di un nostro recente dipendente. Non possiamo commentare il motivo per cui ha perso il lavoro a causa delle leggi sulla privacy. Tuttavia, vogliamo chiarire che questo episodio non ha nulla a che fare con la mancia. Abbiamo davvero a cuore il nostro personale che è lo stesso da cinque o sei anni. Portiamo il nostro staff in palmo di mano, offriamo loro donazioni per i fondi universitari e abbiamo tenuto tutti anche durante il Covid, facciamo tutto ciò che è in nostro potere per non perdere persone valide. Ci auguriamo sia chiaro che questa non è stata una decisione presa alla leggera o in tutta fretta». 

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