Giampaolo Fusco: «Vi spiego come smaltire i panettoni di troppo». I consigli del personal trainer da un milione di follower

Finite le festività è tempo di ritrovare una forma fisica ideale. Giampaolo Fusco, personal trainer attivo sui social e Ceo della Fusco Fit, società leader nel fitness coaching, consiglia come prima cosa di eliminare gli avanzi dalla dispensa: «Sbarazzarsene è il primo passo verso il benessere psicofisico»

Giampaolo Fusco, 44 anni, personal trainer e Ceo della Fusco Fit, società leader nel settore del fitness coaching
Giampaolo Fusco, 44 anni, personal trainer e Ceo della Fusco Fit, società leader nel settore del fitness coaching
di Tiziana Panettieri
Martedì 9 Gennaio 2024, 19:06 - Ultimo agg. 19:41
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A fine anno è tempo di bilanci, a inizio anno invece di bilancia. Con la fine delle festività si prospetta all’orizzonte l’impresa di ritornare al peso forma pre Natale, dopo le abbuffate senza fine con la famiglia. È sempre buona norma e regola seguire i consigli di un esperto in materia che guidi il nostro percorso verso un ritrovato benessere fisico e psicologico. Giampaolo Fusco, 44 anni, personal trainer da oltre un milione di follower sui social, pioniere della body transformation e Ceo della società Fusco Fit esperta nel fitness coaching, spiega da dove partire per ritrovare e mantenere nel tempo una forma fisica ideale.

Prima di cominciare chiariamo una volta per tutte. Chi è il personal trainer?

«Sicuramente non solo l’addetto che in palestra spiega il corretto svolgimento degli esercizi. È un professionista che ha una missione: aiutare le persone a trovare un benessere psicofisico, oltre che un miglioramento estetico».

Nella parola fitness cosa è compreso?

«Tra gli Anni Novanta e i Duemila era una semplice attività sportiva costituita da singole lezioni.

Oggi il suo significato si è ampliato e abbraccia tanti aspetti. Una persona fit sposa uno stile di vita che comprende allenamento e attività fisica costante e un’alimentazione sana».

E ora parliamo delle abbuffate natalizie. Quali cibi hanno maggiormente contribuito a far perdere il peso forma?

«Torrone, pandoro, panettone sono tra i responsabili. Tutto si rapporta a un eccesso di zuccheri nel sangue e a una maggiore produzione di insulina che porta ad accumulare chili di troppo. Bastano quei 10-15 giorni di sgarro in cui cambiamo le nostre abitudini alimentari perché questo accada».

Da dove ripartire?

«Il primo passo è togliere dalla dispensa tutti i cibi i tentatori e questo vale anche e soprattutto per gli avanzi che sono lì pronti a soddisfare quel languorino durante la nostra giornata. Poi occorre pianificare un corretto quadro alimentare».

Che comprende?

«Farro, orzo, quinoa, riso basmati, miglio, segale, pasta integrale, kamut, le fonti di carboidrati complessi sani sono molte. L’importante è non eliminarli del tutto. E poi prediligere carni bianche, il pesce che offre un buon apporto proteico, verdure, legumi, solo così è possibile mantenere il giusto equilibrio di zucchero nel sangue».

Quando è giusto allenarsi?

«Bisogna ripartire piano, ad esempio ritagliarsi un’oretta durante la giornata per tre-quattro volte a settimana in modo da costruire una routine di benessere e abituarsi alla sensazione di stare bene con sé stessi. È così che si entra in una mentalità positiva che porta a non arrendersi».

Per chi è passato dal tavolo da pranzo a sedersi dietro una scrivania cosa consiglia?

«Preferire le scale invece che l’ascensore ad esempio o parcheggiare lontano così da fare una piccola passeggiata. Sono gesti semplici che rompono un cattivo loop dalla quale è difficile uscire una volta entrati».

Lei è pioniere della “body transformation”. In cosa consiste?

«Si tratta di un approccio personalizzato. Lavoro fianco a fianco con i miei nutrizionisti per “ridisegnare” il corpo femminile attraverso gli strumenti più idonei, ovvero allenamento specifico e alimentazione. L’ho pensato per tutte le donne e di qualsiasi età».

Quindi sono più le donne che si rivolgono a lei? Cosa le chiedono?

«Per il 90-95% sono donne sì, tra i 35 e 50 anni. Mi chiedono di "fermare il tempo" e intervenire sull'eccesso di ritenzione idrica, nel ridare tonicità alla massa muscolare o rendere più alti i glutei».

E lei cosa chiede?

«Serietà e disciplina. Per far sì che arrivi il risultato sperato occorre tempo, metodo e impegno. Partono con una scarsa motivazione, impaurite, ma è importante credere in sé stesse e nei propri obiettivi».

Qualcuna le ha mai parlato di chirurgia estetica?

«Certo, anzi spesso ci confrontiamo sull’argomento. Io credo che le mie allieve possano raggiungere un risultato straordinario anche senza, ma chi volesse approcciarsi a un intervento deve prima dimagrire e migliorare. Se lo fa senza lavorare sulle proprie abitudini tornerà come prima».

Cosa ha significato per la sua professione approdare sui social?

«Quando ho cominciato sono stato molto criticato, combattendo contro gli haters che non credevano ai risultati ottenuti. Intervenivano le mie allieve con cui ormai si era instaurato un rapporto di fiducia, ma io in prima persona ho sempre difeso il mio lavoro. Pubblicando contenuti ogni giorno con costanza sia su Youtube che su Instagram e Facebook i follower sono cresciuti e con essi la mia azienda digitale. Sono dieci anni che seguo persone a distanza e oggi abbiamo circa 16 studi in Italia e più di 100 collaboratori, oltre che app scaricabili in cui consigliamo esercizi».

Come imprenditore quale sfide la attendono in futuro?

«Sono tante. Sicuramente ampliare le possibilità per le persone che si rivolgono a noi collaborando anche con altre realtà, come ad esempio i centri di medicina estetica o collaborare in televisione così da divulgare contenuti in materia. È fondamentale mostrarsi sempre presenti».

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