Ferragni, centinaia di consumatori contro l'influencer: «Traditi e truffati, pensavamo di fare beneficenza». Partite le richieste di risarcimento per il pandoro

Arrivano le prime segnalazioni al Codacons da parte di consumatori che lamentano di aver comprato a prezzo maggiorato l'ormai noto pandoro Balocco “Pink Christmas” griffato Chiara Ferragni

Ferragni, centinaia di consumatori contro l'influencer: «Traditi e truffati, pensavamo di fare beneficenza». Partite le richieste di risarcimento per il pandoro
Ferragni, centinaia di consumatori contro l'influencer: «Traditi e truffati, pensavamo di fare beneficenza». Partite le richieste di risarcimento per il pandoro
Venerdì 12 Gennaio 2024, 11:58 - Ultimo agg. 13 Gennaio, 09:54
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La bufera su Chiara Ferragni non si placa. L'influencer di punta italiana perde giorno dopo giorno follower, credibilità e contratti dopo il caso Balocco. E ora tutti quelli che la veneravano non le credono più. I suoi negozi sono vuoti, il suo Instagram perde fan e i brand fuggono. Non bastava Safilo. E neanche Coca-Cola. E neanche il fuggi fuggi dei follower. Dopo il Pandoro gate che ha travolto la Ferragni, multata con un milione di euro dall'Antitrust per «pratica commerciale scorretta» e ora indagata dalla Procura di Milano per truffa aggravata, le persone chiedono anche di essere risarcite dalla spesa di acquisto del pandoro. 

Chiara Ferragni, i consumatori del pandoro Balocco chiedono il risarcimento

Arrivano le prime segnalazioni al Codacons da parte di consumatori che lamentano di aver comprato a prezzo maggiorato l'ormai noto pandoro Balocco Pink Christmas” griffato Chiara Ferragni, convinti che si trattasse di acquisti per beneficienza e che ora chiedono di essere risarciti. Da quanto si è saputo, infatti, al momento l'associazione ne ha raccolte circa 250, quelle più rilevanti, mentre molte altre sono in arrivo, ed è pronta a metterle a disposizione nelle prossime ore per le indagini in corso a Milano per truffa aggravata a carico dell'influencer e dell'imprenditrice Alessandra Balocco. 

Le segnalazioni

L'associazione dei consumatori in queste ore sta ricevendo centinaia di segnalazioni via email e le sta scremando, individuando le più circostanziate e rilevanti, e poi già nelle prossime ore è intenzionata a depositarle nelle indagini in corso a Milano, coordinate dall'aggiunto Eugenio Fusco e condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf. Spetterà, comunque, ad investigatori e inquirenti raccogliere le eventuali denunce formali dei consumatori. 

Le mail

«Noi abbiamo acquistato il pandoro proprio perché la nostra neonata era stata curata dal Regina Margherita e pertanto abbiamo scelto questo pandoro.

Non abbiamo lo scontrino ma la foto del dolce». È il testo di una delle segnalazioni, arrivate al Codacons in queste ore, da parte di consumatori che lamentano di aver comprato a prezzo maggiorato l'ormai noto pandoro 'Pink Christmas' al centro delle indagini della Procura di Milano per truffa aggravata a carico di Chiara Ferragni e di Alessandra Balocco. «L'anno scorso - si legge in un'altra email - abbiamo acquistato un pandoro Balocco in collaborazione con Chiara Ferragni. Nonostante le nostre poche risorse economiche e il prezzo non irrisorio del pandoro, ci sembrava comunque una buona iniziativa per aiutare chi è meno fortunato di noi. Adesso ci sentiamo traditi e truffati, perché per noi è stata una spesa che abbiamo fatto con il cuore; per questo motivo, sono qui a richiedere un rimborso». Un'altra consumatrice racconta di aver comprato «15 pandori (stupida) come regali di Natale a cugine ed amiche» e aggiunge: «Scherzare e far danaro sulla sorte dei meno fortunati è una cosa pessima, credo che dovrebbero rimborsare oltre al costo del pandoro anche i danni morali». E ancora: «Ho acquistato 5 pandoro Balocco/ Ferragni (pagamento bancomat) direttamente nella bottega Balocco in Fossano (...) e mi sento presa in giro in quanto ho fatto questi acquisti sapendo che il ricavato andava per aiutare dei bambini»

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C'è anche chi scrive spiegando di non volere «rimborsi per le cifre pagate per l'acquisto del pandoro», ma parlando di una operazione «disdicevole». E chi fa presente di aver acquistato «un pandoro per mia figlia, per il colore rosa e perché molti anni fa ho lavorato come volontario clown in corsia a Genova con alcune persone che andavano a fare i clown al Regina Margherita (...) mi sembrava un gesto carino donare soldi per questa causa». E un altro utente spiega di aver «acquistato sia il pandoro che l'uovo di Pasqua della Ferragni per mia figlia», anche per la «beneficenza tanto decantata» e parla di «imbroglio, pur non essendo più in possesso di nessun scontrino». Un altro consumatore racconta che nel «Natale 2022, ingannato dalla pubblicità della signora Ferragni, comprai per tutti gli amici e la mia famiglia circa 30 pandori, convinto che il differenziale tra prezzo standard e prezzo applicato andasse all'ospedale pediatrico». E c'è chi dice di averli comprati «su insistenza di mia figlia perché li aveva visti su Instagram» e conclude: «Nonostante il prezzo cosi alto per un pandoro l'ho acquistato proprio perché c'era l'opportunità di fare qualcosa di buono ma a quanto pare non è servito a nulla». In molti spiegano di non aver conservato lo scontrino, ma dicono di avere delle foto del dolce. «Non ho più lo scontrino di acquisto - scrive un altro utente - ho solo uno dei 6 pandori integro». 

Come chiedere il risarcimento

Il Codacons, tra l'altro, sul sito già da ieri ha pubblicato un'apposita pagina chiamata «anche tu vittima del pandoro-gate» nella quale gli utenti possono segnalare gli acquisti effettuati e farsi assistere gratuitamente come parti offese nel procedimento per ottenere risarcimenti. L'associazione, che nelle scorse settimane ha presentato l'esposto da cui sono partite le indagini, ha calcolato in 1,65 milioni di euro i presunti danni per gli acquirenti del pandoro griffato: una somma «calcolata sugli oltre 290mila pandori venduti nel 2022 (su un totale di 362.577 pezzi commercializzati) e pari alla differenza tra il prezzo del pandoro normale Balocco (3,68 euro) e quello griffato Ferragni (9,37 euro), incremento di valore che, complici i post dell'influencer, avrebbe fatto ritenere che la maggiorazione di prezzo di 5,69 euro fosse il valore della donazione in solidarietà dei singoli acquirenti». 

Le indagini

Intanto, nell'ambito delle indagini un nodo che dovrà essere sciolto nei prossimi giorni, probabilmente anche prima di iniziare la fase dell'ascolto dei primi testimoni, è quello della competenza territoriale ad indagare tra le Procure di Milano e Cuneo, che hanno aperto fascicoli iscrivendo nel registro degli indagati le due imprenditrici.

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