«Il mio capo mi ha mandato un messaggio fuori dall'orario di lavoro. Ho diritto a riposarmi: l'ho bloccato»

In un'epoca in cui la tecnologia ci tiene costantemente connessi, separare la vita lavorativa da quella personale può diventare una sfida

«Il mio capo mi ha mandato un messaggio fuori dall'orario di lavoro. Ho diritto a riposarmi: l'ho bloccato»
«Il mio capo mi ha mandato un messaggio fuori dall'orario di lavoro. Ho diritto a riposarmi: l'ho bloccato»
Sabato 16 Marzo 2024, 18:30
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 In un'epoca in cui la tecnologia ci tiene costantemente connessi, separare la vita lavorativa da quella personale può diventare una sfida. La storia di Vanessa, una lavoratrice che ha esposto le sue ragioni sui social, è diventata un simbolo della lotta per mantenere questo equilibrio. La sua decisione di bloccare il numero del suo capo, dopo aver ricevuto richieste di lavoro fuori orario, ha suscitato un'ampia risonanza e ha acceso il dibattito sull'importanza del diritto al disconnettersi.


Vanessa, una giovane donna canadese che gestisce l'account TikTok @wealthxlab, dedicato a finanze personali e imprenditorialità, ha scelto di condividere un'esperienza personale che si discosta dai suoi soliti contenuti. Racconta di essere stata contattata dal suo capo tramite messaggio sul suo telefono personale, nonostante avesse specificato che questo dispositivo fosse riservato alla comunicazione privata e non lavorativa.

Nella clip in questione, pubblicata a fine febbraio, Vanessa spiega: «Sono a casa, stanca dal lavoro, e per qualche motivo ha sentito il bisogno di scrivermi».

Il capo le chiedeva di svolgere del lavoro da casa, nonostante non fosse in orario d'ufficio e stesse riposando. 

Irritata dall'intrusione, ha optato per una soluzione drastica: bloccare il numero del suo superiore per salvaguardare il suo tempo libero: «Pago 45 dollari al mese per avere un telefono esclusivamente per motivi di lavoro. Il mio capo sapeva che non avrebbe dovuto mandarmi messaggi sul mio smartphone personale». 

Il gesto di Vanessa ha scatenato un'ondata di solidarietà su TikTok, dove il video in cui racconta l'episodio ha superato il milione di visualizzazioni. La reazione degli utenti varia dall'appoggio alla condivisione di esperienze simili, evidenziando un problema comune a molti lavoratori. Alcuni hanno suggerito di rivolgersi alle risorse umane, mentre altri hanno espresso ammirazione per il coraggio di Vanessa nel porre dei limiti.

Questa vicenda evidenzia una questione cruciale nell'ambiente lavorativo moderno: la difficoltà nel mantenere separati lavoro e vita privata nell'era digitale. La pressione di essere sempre disponibili può avere ripercussioni negative sulla salute mentale e sul benessere degli impiegati. In risposta a questa problematica, alcune giurisdizioni, come la provincia dell'Ontario in Canada, hanno introdotto leggi che tutelano il diritto dei lavoratori di disconnettersi al di fuori dell'orario di lavoro, proibendo alle aziende di richiedere la loro disponibilità in tali momenti. 

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