Marina Massironi: «Aldo, Giovanni e Giacomo? Non mi sono mai pentita di aver lasciato il Trio e mio marito. Vivo in un paesino, ma sono stanca delle tournée»

Marina Massironi: «Aldo, Giovanni e Giacomo? Non mi sono mai pentita di aver lasciato il Trio e mio marito. Vivo in un paesino, ma sono stanca delle tournée»
Marina Massironi: «Aldo, Giovanni e Giacomo? Non mi sono mai pentita di aver lasciato il Trio e mio marito. Vivo in un paesino, ma sono stanca delle tournée»
Domenica 4 Febbraio 2024, 09:59 - Ultimo agg. 7 Febbraio, 12:37
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I primi spettacoli di Marina Massironi? Alla fermata dell'autobus, all'uscita dal Liceo. Si divertiva a far ridere le sue compagne di scuola. E ci riusciva. «Erano gli anni delle radio libere e un tappezziere, che lavorava a San Vittore Olona, un paesino vicino a Legnano, la “metropoli” dove sono nata e dove vivevo, aveva aperto un’emittente privata. Andavo lì quasi tutti i giorni e davo sfogo alle mie bizzarre invenzioni di comici personaggi...». Al Corriere della Sera racconta come quelle esperienze sia state la sua gavetta. «Sì, ma la mia vera passione era il teatro drammatico, non comico. Infatti, in seguito, mi sono iscritta alla scuola direcitazione creata dalla compagnia degli Atecnici a Busto Arsizio, dove ho iniziato a recitare di tutto, dal teatro ragazzi a Pirandello».

L'inizio della sua carriera? Dura e frastagliata la descrive al Corsera. «Ero stata assunta da una ditta che produceva tomaie per le calzature dove, conoscendo un po’ di lingue straniere, dovevo gestire i clienti esteri. Di giorno lavoravo in ufficio, la sera frequentavo la scuola di recitazione». Per sua fortuna «un andirivieni durato solo un anno perché, quando mi è stato proposto il primo contratto da attrice, nonostante lo stipendiuccio irrisorio, mi sono subito licenziata dal posto fisso». Ricorda anche che «fu grande la preoccupazione dei miei genitori, papà Terenzio faceva l’operaio, mamma Angela casalinga e si sono straniti». E a proposito dei suoi genitori: «Sono nata in una famiglia allegra: a casa mia mancavano spesso i soldi per fare la spesa, mangiavamo carne o prosciutto una volta a settimana, ma la risata non mancava mai. L’importante è saper guardare oltre il problema, perché la rinascita è accessibile a tutti».

L'incontro con Giacomo Poretti è avvenuto nella scuola di Busto Arsizio e «con lui abbiamo fatto tanti provini per vari spettacoli,manonvenivamomai scritturati». Ma Marina e Giacomo non si sono mai arresi: «Assolutamente no! Ci siamo inventati di tutto, abbiamo creato il duo Hansel&Strudel, esibendoci nei cabaret, nei piano bar, nelle pizzerie, nelle discoteche... Facevamo spettacoli per bambini negli asili e, dopo la messinscena, venivamo invitati a pranzo insieme ai piccoli scolari: ci sedevamo su sedie piccolissime, davanti a tavolini bassissimi, davvero divertente. E non solo: ci esibivamo persino nei supermercati».

Poi sono iniziate le serate con Aldo e Giovanni, e la nascita del Trio. «In pratica sì,ma il Trio, nato per amicizia, era costituito da tre maschi e solo in un secondo momento abbiamo deciso il mio definitivo coinvolgimento, entrando nel cast fisso». Marina Massironi non si è mai pentita di aver lasciato il Trio. E nemmeno suo marito Giacomo: «Anche perché - racconta ancora al Corsera l'attrice - è stata una separazione consensuale, così come lo era stata quella dal marito Giacomo, con il quale siamo sempre rimasti in ottimi rapporti».

Cinema e teatro però ora comincia a essere anche una fatica per lei. «Più vado avanti nell’età e più mi dispiace essere sempre in giro per le tournée. Oltretutto, da circa 16 anni, con mio marito (Paolo Cananzi, ndr) abbiamo deciso di vivere in campagna, in un piccolo paesino che nessuno conosce, Poggio Torriana, in provincia di Rimini, che non è tanto facile da raggiungere con i mezzi pubblici: non esiste un treno diretto e devo organizzarmi soltanto con la macchina.

L’unica cosa che alleggerisce il senso di responsabilità, è non avere figli, di conseguenza faccio meno danni, mi sento meno colpevole perle mie assenze».

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