Alcune volta basta veramente poco per veder cambiare la propria vita. Un dettaglio, una scelta presa, possono dare forma al futuro in maniera totalmente inaspettata. Un vero e proprio butterfly effect (l'idea che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema) quello che ha colpito Ryli Johnson, una ragazza indigena della popolazione Murri, in Australia.
«Andiamoci a fare questo weekend di vacanza», avrà pensato sperando di passare due giorni tranquili con il fidanzato e gli amici nella cittadina di Townsville.
La 19enne ha raccontato di non aver pensato molto alla foto scattata in discoteca, condivisa poi sulla pagina Facebook del locale. L'immagine però ha raccolto i commenti degli utenti che sono rimasti colpiti dalla bellezza naturale di Ryli e molti hanno affermato che avrebbe dovuto pensare di intraprendere la carriera di modella.
In seguito a un articolo del Daily Mail Australia sulla foto, l'adolescente ha ricevuto chiamate da agenzie di modelle ed è persino apparsa nel programma Sunrise di Natalie Barr.
«Mia nonna e mia mamma - ha raccontato Ryli nel programma - stavano piangendo quando hanno visto l'articolo del Daily Mail. Tutti hanno detto che avevo il potenziale per fare quello che voglio nella vita, ora sono al settimo cielo». Da allora il telefono della 19enne non ha smesso di squillare: «È davvero pazzesco. Onestamente, [fare la modella] non mi è mai passato per la testa, ma con tutta questa storia penso che dovrei valutarla seriamente come opzione. Sono stata contattata da alcune agenzie, quindi credo che ora si tratti solo di aspettare».
Ryli, originaria della cittadina rurale di Moree, ha poi raccontato al Daily Mail che è rimasta scioccata da tutto quello che è successo. «Non mi trucco mai, e anche quella sera non l'ho fatto. Poi il ragazzo mi ha chiesto se poteva scattarci una foto», ha raccontato la 19enne. La ragazza ha aggiunto che una delle sue motivazioni, se dovesse lavorare come modella, sarebbe quella di «ispirare altre giovani First Nations e indigene a realizzare i loro sogni».