Cinema italiano contro le donne, registe e attrici sono solo il 25%, la denuncia dell'Ente dello Spettacolo

Cinema italiano contro le donne, registe e attrici sono solo il 25%, la denuncia dell'Ente dello Spettacolo
Martedì 4 Giugno 2019, 12:07 - Ultimo agg. 13:05
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Donne e cinema, un rapporto decisamente sbilanciato dove – anche qui – si misurano differenze tra maschi e femmine. Basti pensare che in Italia le registe e le attrici sono solo il 25%, i film finanziati a donne registe sono solo il 12%. Il quadro desolante è affiorato durante l'incontro promosso dalla Fondazione Ente dello Spettacolo in occasione di Castiglione Cinema 2019 in cui è stato ospitato un dibattito sul tema della parità di genere nel mondo cinematografico.

L'eco delle violenze e molestie contro le donne che ha scosso Hollywood è arrivato anche in Italia. Attrici, registe, produttrici hanno fatto sentire la propria voce per raffermare i principi del rispetto e dell'uguaglianza fra i sessi. E' il caso di Women in film, Television & Media Italia, la branca italiana della rete mondiale dedicata a promuovere lo sviluppo professionale e la rappresentanza delle donne nei settori legati all'audiovisivo e i media. Antonietta del Lillo, consigliera dell'associazione, ha annunciato l'impegno preso al Festival del cinema di Venezia. «Le professioni legate al mondo del cinema dovranno entro il 2020 essere composte per il 50% da donne». E ha aggiunto: “in Italia i dati sono scoraggianti, le registe e attrici donne sono il 25%, i film finanziati a donne sono soltanto il 12%».

La giornalista Paola Casella ha ricordato che le donne nelle professioni del cinema non sono equamente distribuite e la regia, la produzione, la sceneggiatura, ma soprattutto la direzione della fotografia sono le professioni meno coperte. «Avere più sceneggiatrici e produttrici significherebbe dare più possibilità e spazio alle donne. A differenza degli uomini se una donna fa un film mediocre difficilmente le vengono concessi altri fondi».

Isabella Ragonese, ripercorrendo la sua carriera professionale ha evidenziato come sia stato fatto un passo in avanti rispetto al ruolo della protagonista donna. «Ho avuto la fortuna di iniziare con un film che parlava di lavoro, mentre 'Sole cuore e amore' è un film che parla di una donna che lavora in un bar in nero e ha quattro figli. E' un personaggio in cui anche gli uomini possono identificarsi e questo è un grande passo in avanti».

La giornalista Tiziana Ferrario, ha invece posto l'attenzione sui dati: «in Italia lavora il 49% delle donne, e le donne sono pagate in media il 20% in meno degli uomini. Significa invecchiare con una pensione più bassa e con meno soldi. In Europa, dopo Malta, l'Italia è il paese con la massima disparità salariale”. 
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