Alessandro suicida a 13 anni, il giallo delle ultime ore: «Dopo la pizza un incontro lo turbò»

Non solo cyberbullismo per il 13enne di Gragnano caduto dal balcone

I funerali Alessandro, suicida a 13 anni
I funerali Alessandro, suicida a 13 anni
di Dario Sautto
Giovedì 8 Dicembre 2022, 22:58 - Ultimo agg. 10 Dicembre, 09:40
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Un passaggio dopo la festa per il suo onomastico, poi tanti messaggi, i silenzi e quella tremenda decisione. La sera prima della tragedia, ad Alessandro è accaduto qualcosa che lo ha sconvolto, ha spezzato il suo equilibrio portandolo alla decisione estrema, saltare giù dal balcone della sua cameretta, ad appena 13 anni, in una assolata mattina di fine estate.

Sono trascorsi tre mesi dalla tragedia che ha sconvolto l’Italia intera e a Gragnano proseguono le indagini sulla morte di Alessandro, che ha perso la vita in quella caduta dal quarto piano il primo settembre scorso. Una tragedia che potrebbe essere collegata al cyber-bullismo, problema dal quale Alessandro era assillato, tanto da scriverlo in un tema che forse a scuola – la media Roncalli di Gragnano – nessuno ha mai letto.

Ma la causa che ha innescato tutto, portando il 13enne sulla strada del non ritorno, potrebbe nascondersi in quelle ultime ore trascorse con gli amici e la fidanzatina. La sera del 31 agosto si erano visti in pizzeria, una rimpatriata dopo le vacanze che li avevano tenuti lontani, insieme hanno festeggiato il suo onomastico con qualche giorno di ritardo. Una serata che doveva essere piacevole, serena. E invece è allora che iniziano le contraddizioni, i dubbi, gli interrogativi. 

Anziché tornare a casa a piedi, come aveva detto, Alessandro avrebbe accettato un passaggio insieme a un amico. In quell’auto c’erano la fidanzatina e la mamma, che lo avrebbero trattenuto per qualche minuto in più nell’abitacolo. Forse c’è stata una discussione, un rimprovero, al quale Alessandro potrebbe aver risposto. «Mia mamma si è offesa» si legge in un messaggio in chat qualche minuto dopo l’accaduto. Sorridente nelle foto scattate durante la festicciola, Alessandro tornò a casa, dopo le 23, molto turbato. A confermarlo è Nello, il suo papà: «Aveva il viso triste, era turbato, mi ha risposto in maniera vaga. Cos’è successo alla festa? Cosa si sono detti in auto? E perché Ale mi ha detto di essere tornato a piedi?».

Una serie di domande che Nello e Katia, i genitori del 13enne, si stanno ponendo ormai da tre mesi e che potrebbero trovare risposta nelle chat recuperate dagli inquirenti. Sul caso indagano senza sosta i carabinieri della stazione di Gragnano e della compagnia di Castellammare di Stabia, coordinati dalle Procure di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Giuliana Moccia) e dei Minorenni di Napoli (procuratrice Maria de Luzenberger, sostituto Nicola Ciccarelli). Al momento sono sei i nomi iscritti nel registro degli indagati: si tratta di due maggiorenni e quattro minorenni, tra cui l’ex fidanzatina, che in chat avrebbero vessato con messaggi di insulti e minacce Alessandro. Ma l’inchiesta potrebbe allargarsi e dietro la morte di quel ragazzino potrebbe nascondersi anche altro, oltre il cyber-bullismo. 

L’analisi del contenuto delle chat recuperate dai telefonini degli indagati, di Alessandro e della fidanzatina potrebbero nascondere aspetti della vicenda ancora sconosciuti: molti messaggi sono stati cancellati, ma sono stati recuperati dagli inquirenti su altri dispositivi e potranno essere incrociati. Nel frattempo, Nello e Katia si sono rivolti agli avvocati Mario D’Apuzzo e Giulio Pepe, che hanno chiesto le copie dei contenuti di quei telefonini. Quei dispositivi elettronici potrebbero rivelare un’altra verità, forse una vera e propria strategia messa in atto per agitare il ragazzino, per inquietarlo, al punto da spingerlo alla decisione estrema. 

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Una serie di bugie raccontate in quelle ultime drammatiche ore, che potrebbero aver minato le sicurezze del 13enne, che aveva però deciso di tenere nascosti ai genitori quei turbamenti e quei dubbi. E forse dietro quella scelta estrema ci potrebbero essere responsabilità di altri maggiorenni, che potrebbero aver contribuito a costruire un castello di bugie, troppo grande per un ragazzino di appena 13 anni. Intorno alle 9, quella mattina, Alessandro inviò l’ultimo messaggio alla fidanzatina per annunciare - solo a lei - le sue intenzioni. Nelle due ore successive, forse il 13enne poteva essere salvato, ma il contenuto di quel messaggio non andò oltre quei due cellulari. Mamma Katia provò a telefonargli, ma lui non rispose. Un comportamento insolito, che la convinse a tornare a casa, purtroppo quando la tragedia si era già consumata.

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