Caivano, il sottosegretario Mantovano al Parco Verde: «Subito il centro sportivo alternativa per i ragazzi»

«C'è un clima di grande compattezza e responsabilità», assicura il commissario Ciciliano

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano
di Marilicia Salvia
Venerdì 22 Settembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 23 Settembre, 19:40
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Un reddito medio per famiglia di 14mila euro l'anno, un tasso di disoccupazione al 36 per cento contro il 23 della media italiana, la disoccupazione giovanile al 66 contro il 35, una dispersione scolastica al 33 per cento contro il 18 del resto del Paese, e una percentuale di neet - i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano - attestata sul 29 per cento, più del doppio della media italiana che si ferma al 12 per cento. È sciorinando questi numeri che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano battezza il caso Caivano: non un problema come tanti, non un inciampo casuale utile ai politici per fare passerella ma una vera emergenza, da affrontare una volta per tutte «per dare opportunità diverse al territorio». Nel cortile dell'antico palazzo che ospita alcuni uffici municipali, davanti alla sede del commissariato di governo realizzata in tre giorni riattando velocissimamente i locali destinati ad assistenti sociali che qui non si sono mai visti, Mantovano spiega di essere venuto a presiedere una riunione utile «non solo a individuare le priorità per Caivano» - considerato che in fondo «tutto è priorità per Caivano» - ma anche «a capire chi fa cosa, in quali tempi e come, a comprendere cosa c'è di ulteriore da fare». Una riunione operativa, durata poco più di un'ora e aperta al prefetto di Napoli Claudo Palomba, commissario di governo Fabio Ciciliano, commissario prefettizio che regge il Comune Gianfranco Tomeo, sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento Pina Castiello, rappresentanti dei ministeri dello Sport, della Cultura, della Difesa, della Funzione Pubblica e ufficiali dei Carabinieri forestali: perché sul tavolo, prima di tutto, c'è la bonifica del grande, abbandonato e devastato centro sportivo a due passi dal Parco Verde, la rimozione «in tempi brevi» di rifiuti e materiali di risulta che lo hanno reso negli anni rifugio di tossicodipendenti e osceno teatro di violenze, e il ripristino di tutti gli impianti, piscine, palestre, playground. Si capisce chiaramente che è il centro sportivo il simbolo della battaglia intrapresa dal governo Meloni dopo lo choc degli stupri di gruppo di cui sarebbero state vittime due cuginette di neanche 12 anni: «I giovani, i ragazzi e i bambini devono avere un'alternativa alla piazza, che qui a Caivano è normalmente piazza di spaccio. E l'alternativa non può che essere lo sport», dice Mantovano, aggiungendo che nella stessa area «prevediamo, come annunciato dalla presidente del Consiglio e proposto del ministro della Cultura, un centro culturale che avrà al suo interno cinema, teatro, biblioteca». 

Sembra un libro dei sogni, dopo decenni di incuria e indifferenza. Ma assicura tempi serrati, Mantovano, per un modulo operativo «che può diventare modello di intervento su altri luoghi degradati». Un modulo che ha il suo punto di forza nella figura del commissario di governo («Ci vuole una persona qualificata che conosce bene il territorio e svolga il necessario raccordo tra vari filoni di lavoro», spiega il sottosegretario rispondendo implicitamente alle critiche sollevate dal governatore De Luca) e prevede visite a rotazione di tutti i ministri che, ciascuno per le sue competenze, possano valutare necessità e risposte. A fine agosto era toccato al responsabile dell'Interno Matteo Piantedosi, arrivato a Caivano con la premier Meloni.

Nelle prossime settimane arriverà il ministro dell'Istruzione Valditara. Ieri non era all'ordine del giorno il tema della sicurezza («la pressione sta dando risposte, ma il lavoro non è solo di repressione e contrasto, è anche di costruzione in positivo») ma Mantovano ha dedicato un ampio capitolo della conferenza stampa al piano di rinforzo della Procura di Napoli Nord, dove entro dicembre arriveranno 30 addetti amministrativi e si apriranno tre nuove aule, mentre sono allo studio soluzioni per incrementare gli organici di pm e giudici. «Ieri sera - ha spiegato - c'è stato un incontro fra il ministro Nordio e il vicepresidente del Cms Pinelli: la differenza di organici fra Napoli e Napoli Nord, quasi a parità di abitanti, è impietosa». 

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«C'è un clima di grande compattezza e responsabilità, ci confronteremo costantemente con la gente del posto perché tutte le scelte siano condivise», assicura il commissario Ciciliano ribadendo che ai 30 milioni già disponibili si aggiungeranno eventualmente altre risorse ma che «ogni euro dei contribuenti sarà speso in fretta e bene». Il miracolo della sede realizzata in tre giorni sembra di buon auspicio, «alcuni locali li abbiamo comunque destinati agli assistenti sociali perché ci auguriamo di vederne presto, sono indispensabili». Ciciliano sfuma la polemica con De Luca, «conto di incontrarlo nei prossimi giorni - dice - è importante collaborare» mentre, al Parco Verde, don Maurizio Patriciello è finalmente più sereno: «Abbiamo portato alla luce un problema molto serio e il governo se ne è fatto carico, stiamo vedendo le prime cose concrete», commenta. È a lui che Mantovano ha fatto visita, appena arrivato, prima di raggiungere un centro per tossicodipendenti ad Acerra e infine dichiarare ufficialmente aperto il dossier della speranza per Caivano. 

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