Crollo, cantiere sbloccato: speranza per i 50 sfollati

Via Quisisana, la Procura dà il via libera al dissequestro

Via Quisisana
Via Quisisana
di Fiorangela d'Amora
Martedì 28 Novembre 2023, 09:30
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Cantiere dissequestrato, al via la messa in sicurezza. Si apre un nuovo capitolo, questa volta felice, per il crollo di via Quisisana. Il palazzo disabitato cedette lo scorso luglio, invadendo la strada e mettendo il pericolo i residenti del palazzo a fianco. Da cinque mesi dieci famiglie e circa 50 persone sono fuori casa in attesa che i lavori inizino.

Dopo l'approvazione anche del progetto esecutivo - pari a circa 200mila euro - per i lavori da fare da parte del Comune mancava solo il sì della Procura. Un via libera arrivato ieri e che ha messo in moto nuovamente la macchina comunale. «I lavori inizieranno nei prossimi giorni» ha assicurato la commissione prefettizia che ha seguito la vicenda e ha fatto in modo che gli uffici non si perdessero nelle procedure e negli atti necessari per il rientro delle famiglie, che intanto sono state rimborsate economicamente da Palazzo Farnese per le spese che stanno sostenendo. Un contributo mensile che probabilmente salterà a dicembre se finalmente i residenti sarann autorizzati a rientrare.

Lavori tra l'altro necessari anche per la viabilità e la sicurezza degli alunni della scuola "Panzini" che si trova poco distante dal luogo del crollo.

Intanto sul fronte delle opere da realizzare tra il porto e il centro città si prospetta un dicembre molto acceso. Il 4 dicembre prossimo ci sarà la conferenza dei servizi sul sottopasso da realizzare su via Cosenza, pochi giorni dopo la riunione per Marina di Stabia. Decisioni che la città aspetta per il porto turistico da quasi venti anni. Per l'opera invece voluta da Eav e non dai cittadini, ci si aspetta un atteggiamento cauto da parte della commissione. Per la darsena turistica il Pd chiede la pubblicazione del progetto e la definizione della procedura messa in atto. «Già con la precedente amministrazione abbiamo assistito al tentativo di far passare un progetto completamente diverso da quanto previsto negli accordi del contratto d'area. Ribadiamo - scrivono i rappresentanti del circolo democrat - per l'ennesima volta come già fatto in diverse occasioni in questi anni, anche insieme alle altre forze del campo progressista, democratico e riformista, che la progettazione delle cosiddette "opere a terra" delle aree da riqualificare ed edificare deve rispondere alle destinazioni d'uso ed agli indirizzi già individuati negli atti amministrativi comunali e nelle precedenti conferenze dei servizi, già valutate dagli organi sovracomunali, ed infine accolte dalla stessa Marina di Stabia in una nota del 2010».

Secondo il piano definito negli anni le opere a terra dovrebbero riguardare il rafforzamento della struttura turistica ricettiva, la realizzazione di superfici commerciali, artigianali, direzionali, l'applicazione degli standard rispetto alla realizzazione di aree parcheggio, la dotazione di spazi e strutture ad uso ed interesse pubblico (aree a verde, a sport, luoghi di aggregazione e cultura).
 

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