Dema, un primo spiraglio: spuntano due investitori

I sindacati: uno scenario tutto da verificare

Una manifestazione dei lavoratori Dema
Una manifestazione dei lavoratori Dema
di Valerio Iuliano
Sabato 11 Febbraio 2023, 08:26
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Il piano industriale è stato consegnato da Mediobanca- Bybrook al Tribunale di Napoli e, forse, per lo stabilimento Dema di Somma Vesuviana si aprono nuove prospettive. Ma i destini dei lavoratori sono ancora molto incerti. «Uno scenario tutto da verificare» per i sindacati, quello degli insediamenti produttivi dell'azienda dell'indotto aeronautico.

Nel corso della riunione di ieri mattina sulla vertenza Dema, convocata dal ministero dell'Economia, l'Ad Angelo Rodolfi ha comunicato ai sindacati, al ministero e agli esponenti delle istituzioni locali l'avvenuta consegna del piano industriale, nei termini previsti, al Tribunale di Napoli. Un passo necessario per ottenere l'omologa sul concordato preventivo. Rodolfi ha spiegato di aver ricevuto due differenti manifestazioni di interesse non vincolanti, di cui una per il ramo DAR di Brindisi e l'altro per tutti i siti campani di DEMA. Si tratta di due soggetti industriali italiani esperti del settore aeronautico.

Per Fiom Cgil, «restano ancora tutte le incertezze e la mancanza di garanzie sul futuro dei lavoratori di Dema», ma lo stesso sindacato riconosce che le ultime novità aprono «un nuovo possibile scenario». Sulle potenziali offerte la Fim Cisl, con il segretario generale Biagio Trapani, spiega di aver appreso la notizia «con un cauto ottimismo. Attendiamo - aggiunge - che le manifestazioni non vincolanti si traducano in proposte concrete. Con la scadenza degli ammortizzatori sociali è indispensabile sedersi subito al tavolo per il rinnovo, ove questo sia possibile, e trovare le soluzioni, anche con il supporto del ministero del Lavoro. I lavoratori - spiega Trapani - sono sprovvisti di ogni copertura di sostegno al reddito». Gli ammortizzatori sono, di fatto, già scaduti ma sul rinnovo le prospettive sono buone.

La Fim Cisl ritiene che «l'ingresso di imprenditori nazionali e locali del settore, in affiancamento all'attuale proprietà, sia una soluzione percorribile» e auspica «l'insediarsi di una cabina di regia centrata sulle istituzioni regionali per garantire che la soluzione industriale consenta in un medio termine di salvaguardare l'intero livello occupazionale».

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La prima udienza per l'approfondimento del piano, presso il Tribunale di Napoli, è prevista per il 15 febbraio. Successivamente i sindacati saranno convocati nuovamente dal ministero delle Imprese. La priorità - per la Fiom Cgil - resta quella di gestire in modo non traumatico per i lavoratori la fase precedente l'omologa del piano e quella successiva, fino alla eventuale definizione delle manifestazioni di interesse. «Fino ad allora - sottolinea la Fiom - l'impegno degli azionisti non dovrà venir meno, per assicurare le forniture ai clienti Leonardo e Airbus, ma in attesa di capire quale ruolo dovrà svolgere in futuro l'attuale proprietà di DEMA nel gruppo industriale. Abbiamo chiesto all'azienda che da subito si attivi, anche con la Regione, per la prosecuzione degli ammortizzatori sociali a partire da quelli per il sito di Paolisi, che al momento non avrebbe capienza con gli strumenti ordinari». Per Fim, Fiom e Uilm l'obiettivo principale, dunque, resta quello di scongiurare la chiusura dello stabilimento di Brindisi e il ridimensionamento di quelli di Somma Vesuviana e Paolisi.
 

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