Dice che resta sempre con il sorriso, mostrandosi quasi entusiasta di mandare e ricevere messaggi di incoraggiamento ai propri parenti. E poco importa se è in galera in attesa di un probabile processo. Poco importa se appena due mesi fa, ha provocato il ferimento di una bambina di dieci anni, sparando colpi di mitra all’esterno di un bar dove si festeggiava il compleanno di un bambino, con decine di suoi amichetti. Protagonista dell’ennesimo caso social (ai limiti della decenza se non del Codice) è il 17enne napoletano ritenuto responsabile dell’agguato del 23 maggio scorso, sulla via principale di Sant’Anastasia.
Un episodio che ha turbato l’opinione pubblica, per la giovane età di tutti i protagonisti di questa vicenda.
I due elementi piombano in una serata di quiete, alzano i mitra e fanno fuoco. Almeno otto colpi, uno di questi ferisce una piccola di soli dieci anni, ma anche la madre e il padre: quest’ultimo riesce a fare addirittura da scudo al fratellino più piccolo della bambina, attualmente sotto choc per quanto vissuto in quei frangenti di violenza pura. Meno di due mesi dopo, il volto di uno dei due responsabili dell’agguato appare in un video che sta facendo il giro dei social. È la conversazione che il 17enne intrattiene con alcuni parenti, mentre è recluso nel carcere di Nisida, il mare fuori della generazione di sbandati, fragili o aspiranti boss. Probabile che ad estrapolare il video sia stato proprio uno dei parenti del malvivente in erba, per dare seguito a una evidente operazione mediatica.
Quale? Leggiamo il testo che accompagna le immagini postate: «Sempre con il sorriso». Segue bacio sulle dita rivolto al proprio retroterra familiare da parte del detenuto. Un modo per rimarcare un concetto, sempre alla luce della mentalità che si respira tra i caseggiati di Piano Napoli, il rione popolare alle porte del capoluogo: «Resto con il sorriso», gli arresti non ci fermano, il mantra.
Dura la denuncia del parlamentare dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che chiede massima attenzione su simboli e messaggi mafiosi, specie da parte di chi ha usufruito del beneficio di una chat dal carcere con i propri parenti. E non è tutto. È sempre il parlamentare Borrelli a sottolineare il video successivo, quello di una donna vicina al presunto pistolero di Sant’Anastasia. È lei a latrare minacciosa: «Ti mangio il cuore, se tocchi i figli miei...», evidentemente in relazione ad alcuni commenti indignati a proposito delle immagini sorridenti del camorrista in erba postate su TikTok. Uno scenario sul quale sono al lavoro i militari dei carabinieri, sotto il coordinamento della Procura di Nola e della Dda di Napoli, mentre una segnalazione verrà fatta sui colloqui filmati a Nisida. Chiaro l’obiettivo da parte delle istituzioni: che è quello di impedire altri colpi di mano, tra minacce esplicite e messaggi social.