«Arrestate papà, la picchia»: 12enne autistica salva la madre a Ischia

Blitz dei carabinieri: l'uomo cerca di fuggire dalla finestra ma viene bloccato

Picchiata dal marito, la figlia chiede aiuto
Picchiata dal marito, la figlia chiede aiuto
di Massimo Zivelli
Martedì 27 Giugno 2023, 00:02 - Ultimo agg. 28 Giugno, 08:57
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L’irruzione nella casa dove era stata segnalata una violenta aggressione e subito quell’appello disperato: «Arrestate papà, portatelo via perchè sta picchiando la mamma». È finito così in carcere a Poggioreale un uomo sulla cinquantina, violento seriale, che a Casamicciola è stato rintracciato e ammanettato dai Carabinieri grazie a sua figlia, una bambina “speciale” di dodici anni che - spaventata a morte da quanto per l’ennesima volta stava accadendo in casa - ha implorato i militari della stazione di Casamicciola di portare via il genitore violento. 

Pomeriggio inoltrato, alla centrale operativa della compagnia carabinieri di Ischia arriva una richiesta di aiuto. Una donna ha appena ricevuto su whatsapp un messaggio da parte della sua migliore amica, un messaggio semplice ma che non poteva lasciare alcun dubbio: l’amica in pericolo. Le due amiche infatti, si erano messe d’accordo da tempo su come lanciare l’allarme nel caso stesse scattando l’ennesima aggressione da parte del marito violento. 

«Quando ti arriva questo messaggio (n.d.r..

l’emoticon di un pollice all’insù) allora vuol dire che mio marito ha cominciato a picchiarmi di nuovo». Un messaggio semplice e diretto per la disperata richiesta di aiuto.

I maltrattamenti in famiglia duravano da anni e non a caso l’uomo era già stato segnalato e denunciato diverse volte. Quando la pattuglia arriva sul posto, già in strada i carabinieri colgono il pianto disperato di una donna. Dopo vari tentativi e diverse bussate, ad aprire, alla fine, si presenta una signora sulla cinquantina in lacrime, con il volto tumefatto e l’occhio destro contrassegnato da un grosso livido. I carabinieri cercano di capire cosa nel frattempo fosse successo e chiedono alla donna il perché del suo stato. La donna è in preda al panico e si limita a rispondere a voce bassa che “andava tutto bene”. I militari notano lo stato di estremo disagio e terrore e insistono nel chiedere il perchè dei lividi ed è stato allora che dall’interno dell’abitazione si sente in maniera assai distinta la voce spaventata di una bambina: «Arrestate papà, arrestate papà perché picchia mamma»

I militari comprendono la situazione e chiedono chi fosse con loro in casa. La donna piange e dice di essere sola con la bambina ma è proprio la piccola – una dodicenne autistica che intanto ha raggiunto anche lei la porta di ingresso – ad avvertire i carabinieri che il papà si trovava ancora nell’abitazione e stava provando a scappare da una finestra sul lato posteriore dell’appartamento. Con l’aiuto di altri colleghi del radiomobile nel frattempo accorsi in zona, i carabinieri bloccano ogni via di fuga e sorprendono l’uomo mentre stava riempiendo una borsa, pronto a darsi alla fuga. 

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Trasferito l’arrestato in camera di sicurezza, i militari al comando del capitano Tiziano Laganà, hanno potuto appurare che l’episodio non era affatto isolato e che era stato preceduto da anni di violenza. Due i pugni sferrati dall’uomo alle tempie e sull’occhio della moglie, che medicata al pronto soccorso ha riportato una diagnosi di “traumatismo di faccia e naso e traumatismo della testa”. La bimba era presente tanto da frapporsi tra i due al momento dell’aggressione per difendere la madre.

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