Suore violente a Ischia: «Quel bimbo perdeva sangue dal naso, lo medicarono con un limone»

Nel convento alloggiano minori in attesa di affidamento o adozione

Le violenze in un istituto di Casamicciola
Le violenze in un istituto di Casamicciola
di Dario Sautto
Giovedì 17 Novembre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 18:09
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«Oh, è un bambino! Un bambino! Gli fai i segni in faccia. Non mi sto zitto. Ma che c’entra? Gli fai sempre male». Dalla voce di un altro ragazzino che assiste alla scena mentre una bimba di 9 anni riprende tutto si ha la percezione di «un’azione feroce» come scrive il gip Federica De Bellis che firma l’ordine di arresto per una suora di 55 anni, imponendo il divieto di dimora in Campania a altre tre consorelle. 

E quel «sempre» richiama ad altri episodi precedenti, di cui non si conosce neanche l’entità. Violenze ai danni di due bambini di 4, 5 e 9 anni sono state riprese in tutta la loro ferocia dall’altra bambina: «L’ho fatto perché mia mamma non mi credeva quando le dicevo che quelle suore sono violente». Grazie al suo coraggio è venuta fuori la terribile storia di maltrattamenti all’interno dell’istituto religioso di Santa Maria della Provvidenza che si trova in corso Luigi Manzi a Casamicciola Terme. Un vero e proprio convento degli orrori, stando ai racconti dei tanti testimoni ascoltati nel corso delle indagini, che secondo il giudice restituisce «un quadro allarmante delle violenze e dei soprusi».

Unico centro di accoglienza dell’Ambito 13 dell’isola d’Ischia, nel convento alloggiano (e quindi dormono anche) minori in attesa di affidamento o adozione, in una struttura che ospita anche un asilo, campo estivo e doposcuola a pagamento. Decine di bambini affidati a suor Edda, 81enne madre superiora dell’istituto e unica italiana, insieme a suor Goretti (55enne lavapiatti) e suor Nellina (52enne cuoca), entrambe del Madagascar, e la più giovane suor Alice, 48enne delle Filippine, addetta ai doposcuola.

La protagonista del video del 27 luglio viene riconosciuta in suor Goretti, che – secondo la ricostruzione – si accanisce «furiosamente sul piccolo di appena 4 anni» e sui due fratellini.

Il bimbo di 4 anni – è il racconto del video – le tira il velo, lei lo colpisce con un panno giallo, poi lo picchia in maniera talmente veemente che non si accorge che il piccolo viene graffiato alla lingua col ferretto caduto dal velo. In suo aiuto interviene il fratello maggiore, colpito con uno schiaffo talmente forte da perdere sangue dal naso. All’intervento della sorellina di 5 anni, la piccola viene presa per i capelli. «Suor Goretti non si ferma neanche di fronte alle richieste degli altri bambini», scrive il giudice. Ma non finisce qui, perché la bimba di 9 anni che registra il video racconta anche ciò che accade dopo: «Il bambino è stato medicato da suor Alice con del limone sul naso». Ma dalla sua precisa testimonianza viene fuori anche altro: «Suor Nellina è quella “con la mano pesante”, picchia i bambini bacchettandoli con una ciabatta sulle braccia, tirando i capelli e dando schiaffi». Dopo l’episodio, la bimba sarebbe stata costretta a consegnare il cellulare a suor Alice che le avrebbe cancellato il video, poi recuperato dal cestino e consegnato ai carabinieri. «Gli altri bimbi dicono che sono una spiona e da quel giorno suor Edda mi controllava sempre la borsa». 


In realtà, in quella struttura a tutti i minori veniva proibito l’uso degli smartphone per evitare che riprendessero qualcosa. I tre fratellini presi di mira nel filmato sono stati sottratti alla potestà genitoriale della mamma, che però può incontrarli due ore al giorno all’interno della struttura, come stabilito dal tribunale per i Minorenni di Napoli. «Quasi tutti i giorni i miei figli lamentavano violenze – ha raccontato durante l’interrogatorio – venivano picchiati con schiaffi e lancio di oggetti, pugni in testa e colpi di scopa. Ma mio figlio mi diceva di essere stato picchiato anche senza motivo, mentre la bimba mi mostrò una lividura e veniva presa a pizzichi sulle braccia. Mi ero lamentata con suor Edda, che mi diceva che i bimbi sono bugiardi. Poi, però, ha schiaffeggiato mio figlio davanti ai miei occhi, fino a farlo piangere».

Video

Dietro la mancata denuncia della donna c’è una situazione familiare complicata e il timore di non rivedere più i figli: «Ho evitato di parlare finora perché suor Edda mi ha detto che mi avrebbe impedito di far visita ai bambini». Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno installato una telecamera all’interno di una sala per poter intercettare ciò che accadeva, ma le suore se n’erano subito accorte. Dettaglio scoperto da un ragazzino 16enne che è stato intercettato mentre «istruiva» i più piccoli: «Qui ci sono le telecamere, ogni cosa che dici viene registrata. Guarda come vi comportate qua dentro».

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