Il presidente Giorgia Meloni ci ha «chiesto di garantire anche la nostra presenza fisica ». Lo ha spiegato il ministro per I Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani che nel momento in cui il Parlamento si appresta a convertire in legge il decreto Caivano («che potrebbe essere chiamato decreto Giorgia Meloni») oggi è stato al Parco Verde per incontrare, tra gli altri, don Maurizio Patriciello e il commissario di governo, Fabio Ciciliano. Ciriani ha fatto una tappa anche all'istituto 'Morano' dove ha incontrato la preside Eugenia Carfora. Poi parlando del decreto, che prevede norme più stringenti sia per punire gli autori delle cosiddette stese che per contrastare l'evasione scolastica, rivolgendosi a chi lo critica ha detto «che dovrebbe prima leggerlo».
«Risolveremo tutti i problemi subito? No, ma ci stiamo provando» ha continuato Ciriani. Il ministro, accompagnato da Ciciliano, ha incontrato don Maurizio Patriciello prima di recarsi al «Morano», al centro Delphinia e nella sede del commissariato di governo.
Parlando poi del decreto, Ciriani ha spiegato che «abbiamo messo la fiducia sia alla Camera che al Senato perché i tempi stringevano. Abbiamo trovato sia in commissione che in aula molti emendamenti che hanno rallentato l'iter di approvazione. E questo lo dico con molto dispiacere». Il ministro ha poi aggiunto che «non abbiamo messo la fiducia a cuor leggero: avremmo preferito evitarla ma dinanzi al rischio di non convertire il decreto questa è stata l'unica strada». Il ministro, che ha anche visitato il parco Verde, ha detto: «Non sono qui per fare polemiche neanche con le forze di opposizione che non hanno condiviso alcuni aspetti del decreto Caivano ma per ribadire, nel giorno della conversione definitiva, che questo per noi è un fiore all'occhiello, per ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a tenere alta la bandiera della legalità».
Lo spirito del decreto Caivano, secondo Ciriani, «è quello di ribadire che non ci sono zone franche nel Paese, che il Governo non intende tollerarle. E se questo è avvenuto per troppo tempo, ora non lo sarà più». Il ministro, parlando con i giornalisti a margine di un incontro nella sede del commissariato di governo a Caivano, ha proseguito sottolineando che «non sono qui per dare lezioni, ma posso assicurare che questa non è stata una iniziativa estemporanea, e continuerà». Poi il ministro ha illustrato il contenuto del decreto ricordando che non è stato solo trattato l'aspetto sicuritario ma anche quelli dell'istruzione e dello sviluppo.