Manca l'agibilità, chiuso il Palazzetto: società sportive in emergenza ad Arzano

Divieto di utilizzo anche per la palestra di piazza dei Martiri

L'interno del Palarea
L'interno del Palarea
di Domenico Maglione
Mercoledì 1 Novembre 2023, 13:00 - Ultimo agg. 3 Novembre, 07:57
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“La palestra non ha i requisiti tecnici ed amministrativi per essere utilizzata per attività agonistica”. Ad Arzano, chiusa la struttura di piazza dei Martiri. Off-limits, in contemporanea, anche il Palarea di via Bologna, vietato anche per gli allenamenti, perché ad oggi l’impianto ancora non possiede il certificato definitivo di agibilità. Bloccate le attività sportive: al palo basket e pallavolo, con le ragazze della Lu.Vo. Volley Arzano (serie B1 femminile) attese sabato dal big-match in casa contro il Marsala. I provvedimenti, adottati con una determina del dirigente comunale, Francesco Annunziata, sono stati comunicati alle società sportive e al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Frattamaggiore. “L’assurdità è che poco prima dell’inizio della gara del campionato di Promozione di basket ci siamo visti piombare nella palestra di piazza dei Martiri due agenti della polizia locale che ci hanno chiesto di abbandonare la struttura senza fornirci alcuna spiegazione- dicono i giovani della Enjoy Basket Arzanese - Vogliamo regole chiare e una gestione trasparente degli impianti sportivi. Lo sport è un diritto, un bene pubblico che non può essere gestito in maniera governativa”. La città è tutta con i giovani. I commenti a loro favore sui social veramente si sprecano. “Bisognerebbe ringraziare e agevolare questi ragazzi che mettono quotidianamente anima e corpo in questo progetto nonostante le mille avversità, continuando a crederci e a non arrendersi. Evidentemente tutto questo da fastidio a qualcuno se gli ostacoli sono continui”. Anche Mimmo Rubio, giornalista sotto scorta per le minacce della camorra, manifesta delusione attraverso il suo blog: “Purtroppo il fallimento è totale, su ogni fronte. Sono due anni che non si produce nulla: sindaco e giunta dovrebbero dimettersi a andare a casa per manifesta incapacità politica e gestionale. L’unica loro priorità è stata quella di aumentarsi lo stipendio”.

Gli impianti sportivi in città sono all’anno zero.

Le responsabilità hanno radici lontane perché tutti i disagi evidenziati si trascinano da lunghissimo tempo e mai nessuno riesce ad affrontarli e a risolverli in maniera definitiva. Così come la chiusura del campo sportivo “Sabatino De Rosa”, un impianto ormai devastato e abbandonato dopo i fasti di alcuni anni fa quando la locale squadra di calcio riuscì a scalare posizioni importanti fino ad arrivare in Lega Pro. Da allora invece di avviare una graduale programmazione per il rilancio della struttura è stato l’inizio di un declino senza fine. E con il calcio, che ormai rappresenta solo un lontano ricordo, le attività sportive che negli ultimi anni sono state rilanciate, grazie alla passione di alcuni dirigenti e giovani volenterosi, sono stati il basket e la pallavolo femminile che portano, anche per gli ottimi risultati,  alto il blasone della città pure fuori regione.  Ora però tutto rischia miserabilmente di naufragare tra la delusione, comprensibile, di genitori, tifosi e atleti. “Vorremmo che il sindaco e i componenti del suo esecutivo si confrontassero con la città, con le associazioni, il volontariato, la gente comune: il loro mandato l’hanno ricevuto dagli elettori che hanno il diritto di sapere, di conoscere perché in questa città fallisce ogni progetto di ripresa – sottolineano alcuni giovani universitari – Abbiamo una villa comunale in rovina, strade sforacchiate, inquinamento, traffico, criminalità dovunque e ora anche le uniche iniziative aggregative sono destinate miseramente a fallire perché, anche se il problema delle strutture sportive è vecchio di anni, gli attuali amministratori hanno dimostrato di fare poco per risolverlo”. 

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