Morì dopo le dimissioni: c'è un medico indagato

Sequestrate anche le cartelle cliniche

Veronica Kvas
Veronica Kvas
di Daniela Spadaro
Giovedì 23 Febbraio 2023, 10:38
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C'è un indagato per la morte di Veronika Kvas, la donna di 42 anni di origine ucraina ma da tempo residente a Somma Vesuviana con il compagno Abdellatif El Quatiq e il loro figlio dodicenne. Veronika è morta dieci giorni fa, per un arresto cardiaco dovuto a probabile infarto, all'ospedale del Mare dopo che la notte precedente era stata dimessa dalla clinica Trusso di Ottaviano con un referto di «toracoalgia con vomito», vari esami e la prescrizione di alcuni medicinali.

Il compagno di Veronika vuole la verità e, dopo una denuncia ai carabinieri, ora è la Procura di Napoli a indagare sulla vicenda.

Il pubblico ministero Stella Castaldo ha disposto l'autopsia sulla salma di Veronika, il sequestro di tutte le cartelle cliniche, e ha iscritto nel registro degli indagati un medico che ha avuto in cura la vittima: si tratta di A.R., 65 anni, di Pollica, in provincia di Salerno.



Il pm ha anche conferito, nel pomeriggio di ieri, l'incarico a un pool di consulenti tecnici d'ufficio composto dal medico legale Gaetano Buonocore, dal cardiologo Fabio Minicucci e dall'anatomopatologo Oscar Nappi. I risultati dell'autopsia e gli esami dei periti saranno fondamentali per fornire le prime risposte e accertare se vi siano o meno responsabilità per la morte di Veronika. Intanto Abedellatif, rimasto da solo con il figlio di appena 12 anni, si è rivolto a Studio3AValore Spa, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.

Veronika si sentì male la notte di venerdì 10 febbraio, lamentava dolori al petto e difficoltà a respirare. Fu il compagno a condurla alla casa di cura Trusso intorno alle 5 del mattino. Tornata a casa, la situazione non dava cenni di miglioramento e, chiamato il 118, la donna fu condotta d'urgenza in ambulanza, in codice rosso, all'ospedale del Mare. A mezzogiorno i medici certificarono il decesso per arresto cardiaco. L'esposto, presentato ai carabinieri nelle ore successive, ha avuto subito riscontro dalla Procura di Napoli con l'apertura di un'inchiesta. La direzione sanitaria della Trusso, dopo la tragedia, ha fatto sapere di aver avviato un'indagine interna sull'accaduto e di essere a disposizione dell'autorità giudiziaria per «ristabilire la verità».
 

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