Giugliano, sgominata la banda dei ripetitori in quattro finiscono in carcere

In tutto otto persone: commettevano furti di rame mandando in tilt le comunicazione

Giugliano, sgominata la banda dei ripetitori in quattro finiscono in carcere
Giugliano, sgominata la banda dei ripetitori in quattro finiscono in carcere
di Nicola Rosselli
Mercoledì 20 Marzo 2024, 07:24
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Hanno fatto razzia di batterie presenti nei ripetitori di telefonia mobile provocando danni non solo economici, ma anche bloccando le comunicazioni in alcune zone tra le province di Napoli e Caserta. A sgominare la banda, composta da pregiudicati, tutti residenti al Rione Salicelle di Giugliano, i carabinieri della compagnia di Aversa. Lusciano, Parete, Trentola Ducenta, Aversa, Mondragone, Castelvolturno, Nola, Napoli, Pozzuoli e Licola sono i posti in cui la banda, composta da otto elementi, alcuni dei quali evadevano dagli arresti domiciliari per mettere a segno i furti di questi apparati il cui costo andava dai quindicimila ai ventimila euro,

L'obiettivo era quello di ricavare il rame e altre materie prime, ma in qualche caso hanno cercato anche di vendere queste batterie tentando di piazzarle sul mercato nero. A conclusione di un'attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Aversa, coordinati dal tenente colonnello Ivano Bigica, hanno dato esecuzione a due ordinanze emesse dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta della stessa procura normanna.

In particolare, la prima ordinanza ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di F.A., G.A., G.B., G.R.; la misura degli arresti domiciliari per G.B. e P.G. e l'obbligo di dimora nei confronti di G.L..

La seconda ordinanza, invece, ha disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per S.G. e G.B., tutti cittadini italiani tra i 26 e i 55 anni di età, di Giugliano. L'attività investigativa ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti delle persone sottoposte alle indagini in ordine alla costituzione e partecipazione ad un'associazione a delinquere composta da otto persone e finalizzata alla commissione di un numero di reati contro il patrimonio, in particolare furti aggravati ai danni di apparecchi destinati alle telecomunicazioni e ricettazione, alcuni di questi commessi evadendo dagli arresti domiciliari.

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La complessa attività d'indagine ha avuto il via a seguito di numerosi furti di cavi di rame verificatisi nella provincia di Caserta, tra i mesi di febbraio e agosto 2023, ai danni degli apparati di trasmissione di proprietà delle compagnie telefoniche e, in particolare, dei moduli Rru (Radio Remote Unit), installati presso le antenne degli operatori presenti sul territorio, con danni di decine di migliaia di euro per le aziende e di numerosi disservizi per i cittadini che, a seguito dei furti, non avevano più la linea dei telefoni cellulari.

Le indagini sono state condotte attraverso intercettazioni telefoniche, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, analisi dei tracciati gps e visione delle immagini dei sistemi di sorveglianza pubblici e privati delle aree interessate ai furti. I risultati hanno consentito di raccogliere gravi elementi di colpevolezza nei confronti degli otto uomini, indiziati di appartenere al gruppo criminale, nonché di raccogliere un grave quadro indiziario circa la loro partecipazione ai furti sia dei cavi di rame che dei componenti elettronici sottratti agli apparati di ricetrasmissione. Ieri mattina, quando i militari sono andati a notificare l'ordinanza ad uno dei destinatari, in un terreno di sua proprietà, successivamente sottoposto a sequestro sono stati rinvenuti pezzi di batterie. Inoltre, presso l'abitazione di un altro indagato, sono stati rinvenuti oltre 30 chilogrammi di sigarette di contrabbando; pertanto si è proceduto ad autonomo arresto anche per questo ulteriore reato.
 

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