«No ai licenziamenti»: tensioni all'Ipercoop

La protesta al centro commerciale le Porte di Napoli

«No ai licenziamenti»: tensioni all'Ipercoop
di Pino Neri
Giovedì 30 Novembre 2023, 08:42
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Stanno destando sempre maggiore preoccupazione i 150 licenziamenti avviati per i cassintegrati a zero ore degli ex ipermercati Ipercoop di Afragola e Auchan di Nola. Ieri, durante lo sciopero proclamato dai sindacati di categoria, le commesse dell'Ipercoop hanno bloccato per il secondo giorno consecutivo l'ingresso principale del centro commerciale le Porte di Napoli, ad Afragola, nei pressi dell'abitato di Acerra. Il loro punto vendita si trova là. È chiuso dall'ottobre del 2022. Quello di Nola dal luglio precedente.

Questa situazione sta generando sempre più tensioni. Nel corso del picchetto di ieri, alcuni clienti hanno protestato fino a inveire contro le manifestanti. Volevano entrare a tutti i costi nel centro commerciale. C'è stato pure chi si è spinto a minacciare fisicamente le donne in sciopero, lavoratrici che hanno quasi raggiunto o superato i 50 anni d'età, alcune delle quali sono divorziate e con figli a carico. «La solidarietà alla nostra lotta è stata manifestata solo dai giovani, dai ragazzi racconta una scioperante .

Durante il blocco della porta principale abbiamo lasciato libero un ingresso alternativo che si trova più distante. Ma la gente voleva per forza passare di qui: non esiste più nemmeno un minimo di comprensione per chi sta male».

Sul posto sono giunti gli agenti della polizia di Stato e i carabinieri di Afragola. Comunque, urla e invettive a parte, non si sono registrate violenze. Sono giunti anche i sindaci di Afragola e di Acerra, Antonio Pannone e Tito D'Errico. «Organizzeremo un tavolo congiunto con il comune di Casalnuovo per dare più forza alla vertenza», l'annuncio dei due primi cittadini. Intanto, sempre ieri, i sindacati hanno chiesto l'intervento del governo, in particolare del Mise, il Ministero dello sviluppo economico, e della Regione Campania. La richiesta è stata trasmessa dai segretari di Napoli di Filcams Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, Luana Di Tuoro, Marco Verde ed Enrico Natale. «Bisogna individuare scrivono i dirigenti delle tre organizzazioni di categoria dei lavoratori del commercio - una soluzione sostenibile per il futuro del punto vendita e soprattutto a salvaguardia dell'occupazione».
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Ad Afragola c'è un ostacolo di fondo che impedisce lo sblocco della vertenza. Secondo quanto finora appreso dai sindacati, la società proprietaria del centro commerciale Le Porte di Napoli, la IGD, controllata dalla coop emiliana Alleanza 3.0, non vuole che subentri nell'eventuale riapertura e quindi nella gestione del punto vendita chiuso da tempo una società che non utilizzi marchio e prodotti Coop. Nel frattempo però la GDM, l'azienda locale che ha avviato i 150 licenziamenti (125 ad Afragola e 25 a Nola) e che è proprietaria dello store dismesso da più di un anno, avrebbe trovato un acquirente disposto a riaprire ed a assumere i 125 addetti con un contratto che garantisce dignitose condizioni salariali e organizzative. «Invece aggiungono indispettite le lavoratrici - le cooperative vogliono che subentri un franchising a marchio Coop che con la scusa di riaprire il supermercato vuole licenziare almeno la metà di noi e applicare quello che secondo noi è un vero e proprio contratto pirata, il contratto Cisal: 600 euro al mese e condizioni lavorative pessime».

«Intanto riferiscono i sindacati nella loro richiesta a Mise e Regione - il tavolo aperto tempo fa alla Regione per trovare una soluzione che dia una continuità occupazionale non ha prodotto alcun risultato. Adesso aggiungono Di Tuoro, Verde e Natale - le lavoratrici hanno intrapreso legittime iniziative di mobilitazione dopo che GDM, IGD, Coop e Allenza 3.0 hanno rimpallato responsabilità e titolarità della vertenza fino a provocare lo stallo del confronto territoriale avviato in Regione».

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