Caivano, l'operazione di recupero: prima pietra per la ripartenza dall'ex centro sportivo

«Ci siamo mossi fin dall'inizio con una convergenza e con una sinergia che coinvolgesse tutte le forze dello Stato»

Contonua l'operazione di recupero dell'ex centro Delphinia di Caivano
Contonua l'operazione di recupero dell'ex centro Delphinia di Caivano
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 30 Novembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 1 Dicembre, 07:28
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Il governo non abbandona l'Agenda Caivano. Anzi rilancia, inviando nella stessa giornata (a distanza di poche ore) nel Comune sciolto per infiltrazioni mafiose ben due ministri - il Guardasigilli Carlo Nordio, il ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili Andrea Abodi - e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari.

Alle 15,30 i riflettori si accendono sull'ex centro sportivo Delphinia. Abodi e Fazzolari, accompagnati dal commissario di governo per Caivano, Fabio Ciciliano, varcano i cancelli dell'impianto proprio mentre il Genio Militare ha iniziato a smantellare le insegne di quello che avrebbe dovuto essere un fiore all'occhiello per un'intera comunità, e che incuria e degrado hanno trasformato invece in un deserto popolato da fantasmi.

A pochi metri di distanza, oltre una fila di pini resistiti al deterioramento generale, c'è il Parco Verde, il luogo degli orrori consumati dalla camorra venditrice di droga e da un manipolo di ragazzini accusati degli abusi su due minorenni.

A simboleggiare il giorno della rinascita e della ripartenza del Delphinia (che cambierà anche nome, sebbene Abodi non abbia voluto sbilanciarsi in anticipazioni) è stata la posa della prima pietra della nuova struttura. C'è già il termine dei lavori: entro il prossimo mese di maggio. Una sfida che vuole essere anche la dimostrazione che le cose si possono fare bene anche in tempi acceleratissimi. Maggio 2024, dunque: in modo da consentire che già dal mese successivo - dopo l'affidamento alle Fiamme Oro della Polizia di Stato - il centro possa essere pienamente fruibile.

In tre mesi i militari del Decimo Reparto Infrastrutture dell'Esercito e quelli del Genio della Brigata Garibaldi, in una complicata operazione di bonifica, hanno portato via di tutto. Rifiuti di ogni specie. Amianto compreso. E poi un tappeto di siringhe. Infatti quella struttura sportiva, abbandonata da poco più di cinque anni dopo essere stata vandalizzata e saccheggiata, era diventata il ritrovo abituale di giovani tossicodipendenti. 

Dunque, tra sei mesi la struttura ospiterà una piscina, campi di calcio, di tennis, di padel accanto ad un centro polifunzionale per la cultura ed anche un boschetto. In tutto sette ettari che rappresenteranno un importante polo di attrazione, con un'area verde, anche quella già risistemata grazie al lavoro dei carabinieri della Forestale. Alla cerimonia della posa della prima pietra hanno partecipato anche tre ragazzi del quartiere che hanno lasciato la loro impronta della mano sul cemento fresco. 

 

«Non solo abbiamo rispettato i tempi, ma li abbiamo anticipati - ha detto il ministro Abodi - Questo centro sarà un punto di riferimento nazionale. Anzi sarà un format che declineremo dovunque si manifesta il disagio». Qui arriva la notizia che va oltre i confini di Caivano. Già, perché il titolare del dicastero dello Sport annuncia che il governo ha deciso di stilare un dossier dei luoghi abbandonati, ai quali per il recupero si applicherà il protocollo Caivano. «È importante far vedere che lo Stato c'è - ha dichiarato Fazzolari - Il segnale che è stato dato qui è non solo che lo Stato c'è, ma che è uno Stato che funziona».

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«Ci siamo mossi sin dall'inizio con una convergenza e con una sinergia che coinvolgesse tutte le forze dello Stato - ha poi spiegato il commissario di governo per Caivano, Fabio Ciciliano tracciando, a margine della visita del sottosegretario e del ministro, un primo bilancio delle attività finora svolte dalla struttura commissariale. Per quanto riguarda la bonifica dell'ex Delphinia «l'Esercito italiano ha fatto la parte del leone: ha operato in maniera chirurgica perché è facile buttare tutto a terra ma è molto più difficile trovare quello che va bonificato e salvato, come questi manufatti». L'obiettivo è quello di restituire il centro alla collettività entro fine maggio «in modo da tenere i campi estivi a giugno», ha concluso Ciciliano. 

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