Pomigliano d'Arco, sfiduciato il sindaco Del Mastro: lo sgambetto di Di Maio

Decisiva la firma dal notaio di Giacomo Stringile, consigliere di opposizione e medico di Di Maio

Il sindaco di Pomigliano Gianluca Del Mastro con Luigi Di Maio
Il sindaco di Pomigliano Gianluca Del Mastro con Luigi Di Maio
di Pino Neri
Sabato 18 Febbraio 2023, 09:00 - Ultimo agg. 12:34
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«Questo è ciò che la città merita? Una crisi di palazzo? Una manovra orchestrata di nascosto farà perdere alla città 50 milioni di euro del Pnrr. È un atto di una irresponsabilità incredibile». È il commento a caldo strappato ieri pomeriggio al sindaco di Pomigliano, Gianluca Del Mastro, mentre, scuro in volto, si stava recando in municipio dopo essere stato raggiunto dalla notizia delle dimissioni contemporanee di 13 consiglieri su 24, 5 della maggioranza e 8 dell'opposizione. Uno strappo che ha chiuso definitivamente il laboratorio politico Pd-M5S, varato per la prima volta in Italia nel settembre del 2020 nella città dell'allora ministro degli Esteri ed ex capo politico del M5s, Luigi Di Maio.

Ma proprio l'addio di Di Maio al M5s, la scorsa estate, a seguito della rottura insanabile con Giuseppe Conte, ha destabilizzato il quadro politico. Il passaggio in blocco del gruppo consiliare M5S al nuovo partito dell'ex ministro, Insieme per il futuro, ha avuto un effetto devastante sull'azione amministrativa, rimasta impantanata in una serie di conflitti. Contrasti che lasciano ipotizzare una insanabile contrapposizione tra Luigi Di Maio e Del Mastro. Ieri pomeriggio un fedelissimo dell'ex ministro, l'assessore uscente alle Politiche sociali, Salvatore Esposito, ha lanciato una stoccata al sindaco appena silurato. «Del Mastro - è stata la frecciata - ha dato dimostrazione di arroganza e autoreferenzialità, atteggiamenti che hanno disgregato questa maggioranza». Non la pensa così il presidente del consiglio comunale, Salvatore Cioffi, anche lui ex M5s e ex Impegno per il futuro. «Avevamo posto - dice - le basi per costruire una città migliore nell'interesse dei cittadini». 

Ma che ci sia anche la manina dell'ex ministro degli Esteri dietro le dimissioni di massa è più di una indiscrezione. In città serpeggia la voce secondo cui sarebbe stato determinante per il raggiungimento delle 13 firme davanti al notaio, Giacomo Stringile, consigliere di opposizione e medico di Di Maio. Sarebbe stata sua l'ultima firma che ha messo in minoranza Del Mastro. «Si va a casa quando si sbaglia qualcosa», avrebbe poi affermato l'ex ministro secondo fonti a lui vicine. Inoltre, corre voce di un avvicinamento tra Del Mastro e Giuseppe Conte, cosa che sarebbe stata vista dai dimaiani come un «tradimento». Altre voci sostengono che i fedelissimi dell'ex ministro starebbero addirittura pensando a una lista civica di sostegno all'ex sindaco Raffaele Russo in vista delle prossime elezioni. Ma questa è un'altra storia tutta da scrivere. «È una sconfitta per tutti, per la politica e soprattutto per la città», è il commento di Valeria Ciarambino, vicepresidente del consiglio regionale e fedelissima di Di Maio. 

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La crisi è stata innescata dalle dimissioni, due settimane fa, di un altro dimaiano doc, l'assessore Carmine Sautariello, e si è irrimediabilmente aggravata con l'uscita dalla maggioranza di quattro consiglieri di due civiche e con le dimissioni, l'altro ieri, del vicesindaco e segretario cittadino del Pd, Eduardo Riccio. Un altro consigliere che si è rivelato decisivo nella caduta di Del Mastro è stato il dem Giovanni D'Onofrio, che ha firmato le dimissioni insieme con gli altri colleghi della maggioranza e con gli otto dell'opposizione. Invece gli altri tre consiglieri comunali democrat, compreso il capogruppo Enzo Libio, non hanno voluto firmare in nome della fedeltà al partito. Le dimissioni di Riccio e D'Onofrio ieri sono state condannate duramente dai vertici napoletani del Pd. «Sfiduciare un sindaco della propria coalizione è un atto gravissimo, specie se questo gesto avviene senza alcuna discussione con il partito metropolitano e con il gruppo consiliare locale», affermano in una nota congiunta Marco Sarracino, segretario uscente e Giuseppe Annunziata, prossimo segretario. 

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