Pomigliano, il sindaco Del Mastro sfiduciato: «Tradimento alla città: Di Maio? Meglio tacere»

«Vado via con la consapevolezza che abbiamo gettato le basi per il futuro di Pomigliano»

L'ormai ex sindaco Gianluca Del Mastro
L'ormai ex sindaco Gianluca Del Mastro
di Pino Neri
Domenica 19 Febbraio 2023, 10:00
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Il laboratorio Pd-M5S si è sciolto come neve al sole. La prima avvisaglia c'era stata lo scorso settembre quando i consiglieri grillini seguirono Luigi Di Maio in Impegno per il futuro. L'altro ieri, il colpo di grazia quando il sindaco Gianluca Del Mastro, docente universitario, è stato sfiduciato da otto consiglieri dell'opposizione e da cinque della sua ex maggioranza, uno dei quali del Pd. Intanto ieri in municipio si è insediato il commissario prefettizio: è la viceprefetto Carolina Iovino, una notevole esperienza nell'antimafia. Ma il clima politico è di quelli ad alta tensione.

Professore, quali sono i motivi di fondo di questa crisi che ha determinato il commissariamento del Comune. Il mutamento degli assetti politici nazionali, con lo strappo dei cinque consiglieri del M5s, quanto ha influito?
«Indubbiamente il quadro che è emerso dopo le elezioni politiche del 25 settembre non ha aiutato.

Ma mi sento in tutta coscienza di affermare che i motivi che hanno determinato la crisi sono ben altri».

E quali sono?
«La volontà di giungere a un riassetto della giunta non ha trovato l'accordo di tutte le forze politiche. Ho chiesto più volte che si trovasse un'intesa e ho fatto ogni sforzo per trovare una mediazione. Ma alcuni esponenti, con arroganza e senza il dovuto raccordo con i loro partiti, non hanno voluto che si giungesse a una soluzione condivisa da tutti».

E chi sarebbero questi esponenti arroganti?
«Il segretario cittadino del Pd nonché vicesindaco e assessore al Bilancio, Eduardo Riccio, ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale in questa vicenda. Ma gli esecutori materiali della fronda sono stati Marianna Manna, consigliere di una lista civica collegata al Pd e fidata collaboratrice di Riccio, e il consigliere della civica Nuove Generazioni Raffaele Sibilio».

Tanto è bastato per far crollare l'amministrazione di un Comune così importante come Pomigliano?
«Con l'approssimarsi del giro di boa del mio mandato, queste forze politiche poi fuoriuscite volevano dare risposte a gruppi di elettori ben determinati. La mia condotta, quella dell'assessore all'Urbanistica e ai Lavori pubblici, Filomena Iovine, e della dirigente dell'ufficio Tecnico e Lavori pubblici, Lucia Casalvieri, sono state giudicate fin troppo rigorose da alcune parti politiche. Ma per me l'assessore Iovine e la dirigente Casalvieri, che sono garanzia di legalità e correttezza, sono sempre state insostituibili».

Lo strappo non è stato rivendicato solo da Riccio e dai suoi alleati in consiglio. Anche i fedelissimi di Di Maio, e forse lo stesso ex ministro degli Esteri in primis, avrebbero convinto alcuni consiglieri di opposizione a firmare le dimissioni. Inoltre il suo ex assessore, Salvatore Esposito, prima M5s e poi Insieme per Il Futuro, ha indirizzato nei suoi confronti un post al vetriolo.
«Sul ruolo avuto da Di Maio preferisco, al momento, tacere. Quanto a Esposito, mi è stato vicino, fingendosi leale, fino a venti minuti prima della consegna al notaio del documento delle dimissioni dei consiglieri. Subito dopo mi ha accusato di arroganza e inefficienza. Questi sono segnali importanti di una accurata premeditazione. Quando usciranno le liste delle prossime elezioni, in primavera, avremo il quadro chiaro di quello che si è verificato. La verità è che ci sono gruppi di potere che vogliono imporre il proprio predominio territoriale».

Il bilancio dei suoi due anni e mezzo?
«Vado via con la consapevolezza che, in un panorama politico complicato e spesso desolante, insieme a donne e uomini tenaci e di grande competenza, abbiamo gettato le basi per il futuro di Pomigliano. Dal piano urbanistico ai lavori pubblici, dallo stop alla cementificazione selvaggia al rinnovamento della macchina comunale e al riequilibrio economico-finanziario dell'Ente, rivendico i risultati ottenuti».

Lei si ricandiderà?
«Questo è il momento del riposo, della riflessione e del ritorno alla quotidianità. Nell'immediato futuro resto aperto a ogni valutazione per mettere a disposizione le mie energie e le competenze acquisite in questi anni». 

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