«Poveri» ma con cinque case incastrato gregario del clan

I Vallefuoco non presentavano dichiarazione dei redditi

«Poveri» ma con cinque case incastrato gregario del clan
di Cristina Liguori
Venerdì 3 Marzo 2023, 08:46
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Non ha mai presentato dichiarazione dei redditi. La moglie invece sì, cifre tra i mille e i due mila euro. Insomma di fatto i coniugi Vallefuoco erano quasi nullatenenti, ma in realtà erano proprietari di ben cinque appartamenti dal valore di un milione di euro. Una sproporzione troppo grande per non saltare agli occhi degli investigatori che hanno avviato indagini e scoperto i reali possedimenti del gregario del clan Mallardo. Biagio Vallefuoco, detto «Biasone o fesso», povero non era ed è stato incastrato.

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli hanno infatti dato esecuzione a un decreto di sequestro, emesso dalla sezione per l'applicazione delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli, di cinque appartamenti situati a Varcaturo, in via Carrafiello.

Gli immobili, secondo le risultanze investigative sono stati costruiti qualche anno fa abusivamente, su un terreno acquistato dalla moglie e dalla cognata dell'affiliato. Beni sui quali è stato poi chiesto il condono al Comune di Giugliano. Gli appartamenti sequestrati non sono nella piena disponibilità di Vallefuoco. In realtà ne possiede il 50%. Il restante tempo fa è stato intestato alla moglie.

Questo però non ha impedito ai carabineiri di sequestrarli tutti. Biagio Vallefuoco 53 anni è attualmente detenuto poiché ritenuto responsabile di un'estorsione ai danni di un imprenditore edile. Di fatto il gregario è considerato parte integrante del gruppo criminale della fascia costiera. Biasone era dedito alle estorsioni, secondo i collaboratori di giustizia Filippo Caracallo, Francesco Poziello e Giuliano Pirozzi. «Mettiti a posto con gli amici», era una delle frasi rivolte agli imprenditori. Uno di questi episodi però gli è stato fatale: «Digli al masto tuo che è venuto Biasone e di venire da zio Salvatore della Contessa per mettersi a posto. Non ti dimenticare».

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La vittima, un imprenditore che stava effettuando dei lavori di ristrutturazione in zona Asi a Giugliano. Ma questa non sarebbe l'unica estorsione compiuta dall'affiliato secondo quanto raccontato dai pentiti. Vallefuoco sarebbe stato protagonista di tanti altri episodi sempre ai danni di imprenditori che lavoravano in zona mare. Uno degli episodi riguarda una ditta di Caserta che stava effettuando lavori stradali. In quel caso uno degli operai fu addirittura preso in ostaggio e minacciato.

Un'attività criminale intensa la sua, cominciata quando era ancora giovane, prima come rapinatore poi come gregario del clan a tutti gli effetti. La cosca, secondo gli investigatori, gli garantiva un lauto stipendio tanto da dargli la possibilità di costruire gli appartamenti sequestrati poi dai carabinieri.
 

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