Pozzuoli, riscoperti dopo anni di abbandono i Sepulcra di via San Gennaro

Sepolti da boscaglia ed erbacce, sono stati di recente ripuliti

Pozzuoli, riscoperti dopo anni di abbandono, i Sepulcra di via San Gennaro.
Pozzuoli, riscoperti dopo anni di abbandono, i Sepulcra di via San Gennaro.
di Antonio Cangiano
Giovedì 13 Aprile 2023, 18:53 - Ultimo agg. 14 Aprile, 07:10
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Appena dopo il santuario di San Gennaro alla Solfatara, su quella che era l’antica via di collegamento tra Pozzuoli e Napoli, detta per Colles o Antiniana, al di sotto dell'odierna via san Gennaro, sono tornati nuovamente visibili gli antichi sepolcreti di epoca romana.

Una serie ininterrotta di edifici funerari, già segnalati dal Beloch nella sua cartografia del 1890 e in antiche guide Guide “all'uso dei Forestieri” su Pozzuoli.

Si tratta, nello specifico, di alcuni colombari, una tipologia di sepoltura che prevedeva la cremazione del defunto e la conservazione delle ceneri in olle funerarie che venivano poste in piccole nicchie allineate lungo le pareti dell’edificio funebre.

 

Anche Antonio de Jorio ne parla specificando che i sepolcri procedevano lungo via Antiniana, passando per Vigna fino al santuario, edificato anch’esso su tombe.

Questo sepolcreto, a detta di de Jorio, proseguiva fino al principio della discesa al lago di Agnano ed era pari in bellezza, magnificenza e numero della necropoli di via Campana.

Già nel 1817 il Panvini ricorda che un contadino mentre zappava la terra “in un luogo vicino all’antica via Antiniana appresso l’anzidetta villa” cioè villa Cardito, si accorse di una volta e rompendola scoprì un sepolcro antico le cui mura erano rivestite di marmo e il pavimento mosaicato. Intorno a questo nobile sepolcro furono rinvenute altre sepolture a mattoni quindi si dedusse che si trattava di un sepolcreto.

Questo tratto di necropoli, non sepolto da moderni edifici, era andato col tempo in oblio, ricoperto da una fitta vegetazione.

Con un attento lavoro di pulizia, ora le strutture sono divenute nuovamente visibili e nell'ambito di un rinnovato interesse, si auspica una loro possibile fruizione nell'ambito di un percorso dedicato alle necropoli puteolane.

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