Un anno fa, a Grumo Nevano, nel pomeriggio del primo febbraio, Rosa Alfieri, 22 anni, una brava ragazza figlia di persone per bene, moriva strangolata da Elpidio D’Ambra, 31 anni, suo vicino di casa che voleva violentarla. Un delitto così brutale, da scioccare non solo Grumo Nevano ma l’intera Italia.
Questa sera, un anno dopo, tutta la città di Grumo Nevano si è stretta intorno ai famigliari di Rosa, nel corso di una messa di suffragio celebrata nella basilica di San Tammaro dal parroco don Carmine Spada. “ Un anno fa – ha detto dal pulpito don Spada – in queste ore abbiamo incontrato il male assoluto, che ancora ci fa male e annichilisce non solo la famiglia di Rosa, ma tutti noi che possiamo solo condividere il dolore e aiutare con la nostra vicinanza i genitori e i fratelli della povera Rosa. Ora abbiamo il dovere cristiano della memoria, per far rivivere nei nostri cuori, ogni giorno anche con un solo pensiero questa martire, vittima del male assoluto”.
Alla funzione religiosa, hanno partecipato le associazioni del territorio, le atlete della Grumese Calcio Femminile, squadra formata per ricordare Rosa Alfieri, il comandante della compagnia di Caivano il capitano Antonio Maria Cavallo, il comandante della locale caserma Gennaro d’Alesio, una rappresentanza della polizia locale.