Si abbatte una palazzina abusiva. I giudici: «È pericolosa»

L'edificio è stato realizzato con materiali di fortuna: via 19 persone

La palazzina da abbattere a Giugliano
La palazzina da abbattere a Giugliano
di Maria Rosaria Ferrara
Mercoledì 15 Febbraio 2023, 08:25
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Quattromila metri cubi, diversi piani realizzati con materiali di fortuna e persino un luogo di culto. È la descrizione della palazzina abusiva di Giugliano per cui ieri sono partite le operazioni di abbattimento dopo una sentenza della Procura di Napoli Nord. Via Casacelle, viale isolato nel cuore del quartiere residenziale della città: è qui che ieri mattina sono arrivate ruspe e forze dell'ordine.

La palazzina di quattro piani era abitata da 19 persone tra genitori, figli e nipoti che ieri hanno dovuto fare valigie e svuotare i vari appartamenti.

Ma le condizioni dello stabile erano piuttosto critiche, sia dal punto di vista statico che igienico-sanitario. Dall'esterno era ben visibile come i vari piani erano stati realizzati nel corso del tempo. All'interno in alcune stanze mancavano i pavimenti e gli infissi erano precari.

All'arrivo delle forze dell'ordine, il proprietario ha accusato un malore. Sul posto sono giunti i sanitari del 118 ma la situazione in pochi minuti è rientrata grazie anche all'intervento delle forze dell'ordine che hanno placato gli animi. Durante tutta la giornata di ieri le ditte incaricate hanno avviate le procedure per sgomberare l'edificio. La proprietaria era sottoposta agli arresti domiciliari proprio a seguito di violazioni di sigilli. Ieri è stata trasferita con il marito in una residenza per anziani. Figli e nipoti provvederanno a trovare altre sistemazioni. Le forze dell'ordine, una volta sul posto, hanno anche accertato furto idrico e di energia elettrica. Oltre alle varie residenze realizzate nel tempo, al piano terra c'erano una falegnameria con vari attrezzi e una sorta di chiesa. All'esterno del luogo di culto chiamato "Rifugio" si potevano leggere varie scritte inneggianti a Dio mentre all'interno c'era una sorta di altare con alle spalle uno striscione dove si leggeva "Chi ha sete, venga". Prima di arrivare al salone principale vari quadretti con invocazioni a Gesù.

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La Procura fa sapere che «il manufatto abusivo è coperto dal vincolo sismico e di inedificabilità del piano regolatore comunale ed è stato realizzato senza alcun criterio sismico, privo di qualsiasi autorizzazione amministrativa e di agibilità-collaudo sismico, omettendo di depositare gli atti progettuali presso l'ufficio dello sportello unico dell'edilizia competente». Il terreno, una volta terminato l'abbattimento, diverrà di proprietà comunale. «La sentenza di condanna irrevocabile è del 2017 - spiega Massimiliano Lombardi, consulente della Procura per l'abbattimento - mentre ad oggi abbiamo un manufatto pericoloso sotto il profilo sismico, della salubrità e dell'incolumità per le persone, visti gli allacci abusivi dell'energia elettrica. Abbiamo trovato una cabina di trasformazione che doveva essere su suolo pubblico e con gli abusi è stata inglobata nel manufatto con allacci che davano utenze a privati, completamente abusivi, direttamente dalla linea comunale. L'autorità giudiziaria ha curato tutti i dettagli per creare meno disagio agli occupanti ma è un intervento necessario da portare avanti».
 

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