«Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando. Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno», cantava Lucio Dalla nel brano L’anno che verrà. Può somigliare a un paradosso ma l’ultima frase - estrapolata dal testo della canzone - ha qualcosa di profetico. Ebbene sì, in via Mattia Preti - al Vomero - sembra ancora Natale. Lungo la strada è facile notare come non siano state ancora rimosse le luminarie installate per le festività natalizie. Ma la cosa che più sorprende è che risultano ancora funzionanti. Così, seppure sia trascorso giusto un mese dal 25 dicembre, le illuminazioni continuano ad accendersi e a dare uno strano sapore a questo freddo gennaio.
Si potrebbe definire un’atmosfera “fuori stagione”, e naturalmente non è un riferimento alle condizioni meteorologiche, quanto piuttosto al grave ritardo nel provvedere alla rimozione delle luci. Un ritardo che, oltre a snobbare la zavorra del caro energia, palesa un dispendioso ed inutile spreco di elettricità. Un paradosso, sì. Per capirlo fino in fondo bisogna fare un passo indietro e ricordare la fervida polemica alzata - durante le festività di Natale - dal quartiere collinare, e in particolare da Gennaro Capodanno presidente del Comitato valori collinari, contro la decisione dell’amministrazione comunale che, a sue spese, aveva scelto di illuminare solo alcune delle principali piazze - e incroci - del Vomero, lasciando a secco altre vie altrettanto importanti (come via Scarlatti o via Luca Giordano).
Stessa storia per quelle alla rotonda Largo Madre Teresa di Calcutta (all’incrocio tra via Tasso e via Aniello Falcone). Sono state dimenticate accese lì, quasi come a cristallizzare una festività già trascorsa da un pezzo. Versione un po' diversa per quelle installate all'incrocio tra via Luca Giordano e via Cimarosa, e ancora al bivio tra via Belvedere e via Aniello Facone, in questo caso seppur siano ancora vidamente presenti non sono così anacronistiche: almeno risultano spente.