Anm Napoli nella bufera, cambo società con l'adesivo: «Indagate»

Anm Napoli nella bufera, cambo società con l'adesivo: «Indagate»
di Paolo Barbuto
Mercoledì 3 Febbraio 2021, 08:30
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Una ditta vince un appalto per i trasporti, quei trasporti vengono effettuati anche con bus che sulla fiancata hanno il nome di altre aziende, solo che viene coperto con un adesivo. La questione, l'avrete capito, riguarda il bando di Anm per i trasporti aggiuntivi realizzati con bus gran turismo, appalto aggiudicato alla storica azienda Leoncino Viaggi. Si tratta di un bando da oltre 400mila euro, che consente di innestare nelle linee urbane anche autobus aggiuntivi per reggere l'impatto con le limitazioni-Covid che impongono accessi dimezzati sui mezzi del trasporto pubblico.

La questione dei bus con il nome di altre aziende coperto da quello della Leoncino Viaggi viene sollevata dal sindacato Usb che chiede chiarimenti in un esposto del quale vi saremo i dettagli fra qualche rigo.

Nel frattempo è importante sottolineare che, fino a prova contraria, non c'è nulla di illecito nella questione degli adesivi che coprono le scritte, e non ci sarà assolutamente nulla da obiettare fino al momento in cui le autorità chiamate in causa dal sindacato non si esprimeranno sulla questione.

Il documento sulla vicenda degli autoadesivi è firmato da Marco Sansone e Adolfo Vallini, rispettivamente dell'esecutivo regionale Lavoro Privato Usb e dell'omologa struttura provinciale dello stesso sindacato. Si tratta di una missiva inviata contemporaneamente a tredici soggetti differenti. In primis è stata indirizzata al sindaco di Napoli, de Magistris, e agli assessori Pagano, Galiero e Gaudini, che hanno la delega rispettivamente a Lavoro, Partecipate e Trasporti; la lettera è stata recapitata anche ai vertici di Anm dall'amministratore Pascale, al direttore generale Mascolo, al responsabile di esercizio Cicala. Il documento è arrivato anche sul tavolo del responsabile ai trasporti della Regione, Luca Cascone. Nell'elenco dei destinatari c'è anche il Prefetto di Napoli, Marco Valentini, poi ci sono l'Anac, la Guardia di Finanza, la Polizia stradale e l'Ispettorato del Lavoro.

Secondo il sindacato Usb c'è bisogno di «disporre gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti, valutando gli eventuali profili di illiceità, individuando i possibili responsabili e procedere nei loro confronti».

Insomma il sindacato adotta la linea dura. Del resto proprio la sigla Usb ha già dichiarato uno sciopero per lunedì prossimo, anche se i temi sono differenti rispetto a quello dei bus sostitutivi: la sospensione dal lavoro è prevista dalle 9 alle 13 dell'8 febbraio e riguarda una serie di rivendicazioni che vanno dagli adeguamenti salariali alla scarsa pulizia dei mezzi.

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La vicenda dei bus con il nome di un'azienda coperto da quello di un'altra, invece segue canali diversi: «Noi non pensiamo che ci siano illeciti finché non saranno le autorità a dimostrarlo - spiega Marco Sansone - però conoscendo i termini del bando e le modalità di assegnazione ci sono venuti molti dubbi». La linea del sindacato è quella secondo la quale non sarebbe possibile, dopo aver ottenuto l'assegnazione, creare sinergie con altre aziende per offrire il servizio: «Noi riteniamo che sia esattamente così. Non c'è nulla di sbagliato se un gruppo di aziende decide di consorziarsi per partecipare a un appalto pubblico, ma bisogna che questa situazione venga precisata prima dell'assegnazione; se non è stato fatto, noi riteniamo che possa esserci qualcosa che non va. Ma non abbiamo certezze ed è per questo che abbiamo chiesto a chi ne ha l'autorità, di intervenire per fare chiarezza».

Il servizio offerto con i bus da turismo è stato predisposto per sostenere il trasporto pubblico messo in crisi dalle limitazioni di accessi a bordo per motivi sanitari. Fin dal primo momento lo stesso sindacato Usb ha avanzato dubbi sull'utilità di questo servizio: «Un bus di linea è attrezzato per ospitare 120 passeggeri - spiegò Adolfo Vallini - che con le limitazioni diventano al massimo 60. I bus da turismo hanno 50 posti che dimezzati per via delle norme sanitarie si riducono a soli 25. Siamo certi che si tratti di un servizio utile con numeri così bassi?».

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