Bagnoli, associazione MaiPiuAmianto: «Ok poteri commissariali al sindaco per programma di rigenerazione»

Bagnoli, associazione MaiPiuAmianto: «Ok poteri commissariali al sindaco per programma di rigenerazione»
Sabato 22 Gennaio 2022, 13:37
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L'associazione MaiPiuAmianto valuta positivamente l'attribuzione al nuovo sindaco di Napoli dei poteri commissariali «per dare slancio al programma di riconversione». È quanto afferma, in una nota, il presidente dell'associazione, Giovanni Sannino, nel quale ricorda che MaiPiuAmianto «ha sempre ritenuto la bonifica e la rigenerazione urbana dell'area ex industriale Bagnoli-Coroglio anche come un legittimo risarcimento, morale e sociale per le sofferenze delle famiglie per i tanti lutti subiti e per i danni ambientali di anni di inquinamento».

«Per questo obiettivo - precisa Sannino - onorando la sua missione statutaria, ha presidiato l'avvio dei lavori nell'area Sin, svolgendo una funzione di stimolo e al tempo stesso di interlocuzione con il soggetto attuatore Invitalia e la struttura commissariale, pur avendo mille perplessità sullo Sblocco Italia che di fatto ha scippato la potestà urbanistica all'amministrazione comunale.

Il programma di riconversione, secondo Sannino, vive uno stallo preoccupante».

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«La conclusione dei lavori di bonifica della ex area Eternit - ricorda - è slittata di tre mesi rispetto al cronoprogramma, tutte le attività e le procedure di affidamento dei lavori di bonifica di altri pezzi del territorio sono ferme. Il recupero del Parco dello Sport, unica realtà edificata e purtroppo vandalizzata, segna il passo e non si riesce a trovare un soggetto che sia in grado di garantirne la gestione. A questo si aggiunge che il decreto di assegnazione dei poteri commissariali prevede ben 12 superesperti, più due sub commissari, con considerevole appannaggio finanziario».

«Non vorremmo - conclude Sannino - che diventasse un carrozzone burocratico, in risposta più ad equilibri politici che non al recupero del tempo perduto, e non vorremmo davvero che si corresse il rischio di ulteriori dilazioni. Il quartiere, la città non lo merita».

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