«Sul ring mi sento vivo, questa disciplina mi ha insegnato tanto. Il luogo dove sono nato e cresciuto è la forza che mi ha fatto crescere e restare umile», Daniele Iodice ha 25 anni e le idee molto chiare. Campione italiano di K1 Pro e Muay thai Pro e Campione europeo di K1 Pro, il giovane originario del rione Traiano ha un obiettivo ben preciso: «Voglio vincere il mondiale».
La sua è la storia come quella di tanti altri ragazzi nati e cresciuti in un quartiere difficile di Napoli.
«C'è chi purtroppo ha fatto una brutta fine - ha detto Daniele - Ma ci sono anche tanti altri ragazzi che lavorano, hanno una famiglia. Queste esperienze mi hanno insegnato a restare con i piedi per terra». Ma anche le arti marziali hanno trasmesso tanto al 25enne campione napoletano. «Ho imparato la disciplina e l'autocontrollo. Ho capito cosa vuol dire sacrificarsi per raggiungere degli obiettivi».
Uno dei suoi allenatori ricorda ancora gli inizi di questa bella avventura. «Daniele è arrivato qui quando aveva 14 anni. Aveva un'indole molto forte e irruente. Caratteristiche importanti per questo sport ma pericolose se non controllate. E lui ha imparato a farlo», a dichiararlo Francesco Mascolino, docente tecnico regionale della Federkombat. È lui che ha scoperto Daniele.
«Ricordo ancora che quando ero più piccolo capitava che non avevo voglia di allenarmi - ha raccontato ridendo Daniele - Francesco Mascolino veniva a casa a prendermi, pur di portarmi in palestra. Se oggi sono a questo livello lo devo a lui e a chi mi ha sempre sostenuto».
«Prepariamo gli incontri sotto diversi punti di vista - ha affermato Decio Pasqua, responsabile regionale Muay thai e Consigliere regionale Federkombat - studiamo l'avversario e poi sviluppiamo un programma. È prevista una preparazione fisica, tecnica, tattica e soprattutto mentale».
Ma le arti marziali sono spesso associate alla violenza. «Purtroppo è vero, tuttavia non è così - ha detto Luca Donadio, Campione mondiale di K1 e gestore della Pro fighting Napoli club insieme con Andrea Paesano e Ivan Milone - In palestra cerchiamo di trasmettere valori come il rispetto e la disciplina. Lo facciamo in particolare con i più piccoli».
«Anche io ho iniziato a insegnare da qualche anno e chissà, un giorno potrei aprire una palestra tutta mia», ha confidato Daniele che per i suoi coach in questo momento, «è davvero un top fighter».