Ci vogliono solo cinquemila euro per “sciogliere” i nodi del degrado che tengono legata la stele borbonica di Fuorigrotta. Una somma irrisoria, e a quanto pare già pronta, per riportare allo splendore di un tempo l'antico punto di “sanificazione” settecentesco. Un luogo ai margini della strada che portava i coltivatori e i commercianti di canapa e lino dalle paludi di Agnano – luogo più volte esposto ad infezioni malariche – al centro di Napoli. Una sosta obbligata per scongiurare epidemie in città – come si legge sulla stele voluta dal re Ferdinando IV delle Due Sicile – per il controllo degli uomini, dei carri e del bestiame.
«La stele – commenta l'assessore al welfare della X Municipalità Costanza Boccardi – è in queste condizioni da troppo tempo. È esposta al degrado e con il passare del tempo continua a sbriciolarsi sotto gli occhi di tutti.
Proprio per questo motivo, nel corso degli anni, la stele è stata soggetta ad un degrado continuo e senza precedenti. Dalla vernice sulla base in marmo, al parcheggio abusivo, tutto ha contribuito al decadimento di una importante testimonianza del passato. Un luogo conosciuto ma non rispettato da chi lo ha trasformato in una grande discarica a cielo aperto. «La stele – conclude l'assessore Boccardi – è proprio alle spalle di una scuola media e quindi intere generazioni di ragazzi di Fuorigrotta la conoscono. Purtroppo però, nel corso degli anni è stata dimenticata ed oggi abbiamo il dovere di recuperarla. In futuro può diventare, insieme ad altri luoghi della X Municipalità, un importante luogo di attrazione turistica».