Monte Echia, sprint finale: ecco come sarà in autunno

Monte Echia, sprint finale: ecco come sarà in autunno
di Paolo Barbuto
Mercoledì 17 Marzo 2021, 09:00
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Il belvedere del Monte Echia (forse) diventerà davvero bello come ce l'hanno raccontato negli ultimi vent'anni. Costerà, alla fine, due milioni di euro e dovrebbe essere completato entro l'autunno di quest'anno, perché il Comune ha concesso tre mesi in più alla ditta che ha proposto interventi migliorativi rispetto al progetto iniziale. I lettori ci perdoneranno, vorremmo dare certezze assolute e non restare nel campo delle ipotesi per cui separiamo le vicende: è ufficiale l'approvazione dell'ultima variante al progetto, gli operai sono tornati al lavoro e il Comune annuncia di avere tutte le somme necessarie per completare l'opera. È scritto nei documenti che palazzo San Giacomo ha concesso più giorni (circa tre mesi) alla ditta per completare il progetto con le ultime modifiche. Però la certezza sui tempi di conclusione, lo sapete bene, in questa città non esiste. Le variabili sono talmente tante che nessuno riuscirà mai a dare notizie aritmetiche e puntuali.

L'effetto finale lo vedete nei rendering ufficiali che noi pubblichiamo in questa pagina, raffigurano quella passeggiata panoramica come un paradiso di verde e di serenità, un abisso di distanza a confronto con il degrado ormai ventennale generato da quel cantiere eterno e imbarazzante. 

Innumerevoli le proposte (accettate) per migliorare l'effetto finale del belvedere, tutte encomiabili anche se non tutte visibili a occhio nudo, si va dall'impermeabilizzazione al drenaggio delle pareti che stanno a contatto con la terra, dal nuovo rivestimento in gres porcellanato per il tunnel dell'ascensore giù a Santa Lucia, al rivestimento in pietra lavica per le strutture del bar e dei servizi igienici del belvedere, dai tombini più leggeri alle buche speciali per piantare i nuovi alberi.

C'è, inoltre, un considerevole approfondimento legato alla struttura in cemento che accoglierà l'uscita dell'ascensore, che è stata elevata qualche mese fa suscitando le ire dei comitati di quartiere che l'hanno giudicata troppo invasiva.

Il progetto iniziale prevedeva un'altezza definitiva, per quel manufatto, sistemata a 59 metri sul livello del mare. Nel progetto definitivo quell'altezza era arrivata invece a 59,40 metri con una sforatura di quaranta centimetri. Nel corso dei lavori si è riusciti a ridimensionare leggermente quei quaranta centimetri e, attualmente, la quota raggiunta è di 59,28 metri sul livello del mare.

Questa è una delle variazioni al progetto che ha imposto correttivi alla documentazione e una nuova approvazione da parte della Soprintendenza che è arrivata. Il documento a firma dello stesso Luigi La Rocca spiega «considerato che le opere allo stato attuale sono quasi concluse e che la richiesta di variante consiste nelle lavorazioni offerte come migliorie in fase di gara e nella variazione di altezza del torrino ascensore che allo stato finale risulta di h. 59.28 slm, si può concedere l'autorizzazione alle varianti al progetto».

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A Santa Lucia il tunnel d'accesso all'ascensore dovrebbe diventare un percorso accogliente, illuminato e in linea con la storicità del luogo. In cima, il belvedere nei progetti si trasforma in un vero giardino panoramico nel quale, con dettaglio, si spiega che ci saranno querce, lecci, cipressi, un ulivo che già c'era ed è stato salvato. Ogni particolare sulla sistemazione del belvedere sembra (come in ogni progetto, del resto) capace di restituire un'immagine di pulizia e serenità.

Le variazioni proposte dalla ditta avrebbero richiesto un aumento di spese di circa 200mila euro. Però il Comune non aveva a disposizione tutto quel denaro, così ha chiesto di limitare al massimo le nuove spese che sono state contenute in poco più di quarantamila euro. Alla fine il costo totale è di due milioni (1.972.603 e otto centesimi, per la precisione). Soldi che serviranno a cancellare lo sconcio di vent'anni di ritardi e di degrado e che dovrebbero consentire di chiudere, finalmente, il capitolo di quel cantiere.

Del resto risale a metà gennaio l'ultimo appello di un gruppo di intellettuali napoletani: «Basta polemiche, l'importante è che i lavori si concludano presto». Forse gli intellettuali saranno accontentati. Per adesso ci sono contratti firmati e rendering meravigliosi, noi aspettiamo l'inaugurazione prima di crederci per davvero. 

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